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Abbiamo sentito raccontare queste cose fino allo sfinimento, abbiamo rincorso le verità più o meno presunte, dato ascolto alle testimonianze di chi ha avuto accesso alle sue stanze. Non per sciacallaggio, ma per avere informazioni su uno dei mostri sacri più amati della storia della Formula 1.
Schumacher, un anno dopo: 3 fonti da ascoltare
Un anno dopo, appunto. La prima domanda nasce spontanea, è quella che continua a tenere banco, che ogni tanto riaccende la speranza delle milioni di persone che nelle prime ore (poi giorni, divenuti mesi...) dall'incidente, si sono sintonizzati con le orecchie sulle novità legate alle condizioni di salute del tedesco. Come sta Michael Schumacher?
Il tedesco viene sottoposto a quella che è definita Outdoor Therapy: stimolazioni sensoriali destinate al cervello grazie al contatto con la natura. Lo staff altamente qualificato che lo segue è formato di 15 specialisti, ci sono voluti 12 milioni di euro per allestire la villa sul lago Lemano in un reparto.
Ho individuato tre fonti che reputo attendibili più delle altre, che ritengo credibili e degne di essere ascoltate per sapere come sta davvero Schumacher, per capire come evolverà la situazione nelle prossime settimane.
" Michael migliora, compatibilmente con la gravità del suo stato". Questo è quanto ha lasciato trapelare la portavoce Sabine Kehm, che ha fatto sapere che non sarà reperibile fino al prossimo 5 di gennaio, per passare lontano dai riflettori il Capodanno e lasciare nella tranquillità più totale il tedesco. L'anno scorso, di questi tempi, Sabine Kehm si affannava nella hall dell'ospedale di Grenoble per informare centinaia di giornalisti, cronisti e fotografi su cosa stesse effettivamente succedendo.
La seconda fonte degna di nota ci porta dritti al francese Jean-François Payen, specialista vicinissimo alla famiglia del sette volte campione del mondo: " I suoi miglioramenti sono inequivocabili anche se lenti". Per quanto dovrà ancora lottare il tedesco? " Tre anni, almeno " è la prognosi agghiacciante dello specialista di fiducia della famiglia Schumacher. Ma sarebbe stato sinceramente da ingenui credere in tempi di recupero fulminei per una situazione tanto critica.
Terza fonte, terzo flusso di notizie attendibili sulle condizioni di Michael Schumacher. Jean Todt è amico vero, compagno di una carriera, praticamente uno di famiglia. Una delle pochissime persone che lo è andato a trovare nella villa svizzera di Gland, sul lago Lemano. Ecco cos'ha detto il francese a riguardo: " È giovane, è forte. Ha tutto il tempo per recuperare. Tornerà a una vita normale". Nessuna prognosi medica, ma un'iniezione di speranza e fiducia. Jean Todt conosce nel profondo la forza d'animo e il carisma di Michael Schumacher. Ed è sicuro che anche questa volta vincerà la sfida.
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