Meteo permettendo, tra poco più di tre settimane inizierà ufficialmente la Coppa del Mondo di sci alpino: saranno le donne ad aprire le danze con il tradizionale gigante di Sölden, programmato per sabato 27. Sin da subito, si potrà valutare l’impatto sulle atlete dei nuovi materiali mirati, secondo la FIS, a “ridurre il rischio di lesioni e migliorare la sicurezza”: in realtà, ben pochi nel Circo Bianco si sono dimostrati entusiasti di questo cambiamento-che rappresenta, per certi versi, un ritorno al passato-e quindi sarà interessante osservare quali effetti produrranno sulle prestazioni.
Dici sci alpino femminile e pensi, ovviamente, a Lindsey Vonn: nella stagione che avrà il suo culmine con gli spettacolari Mondiali di Schladming, la fenomenale americana cercherà di mettere in bacheca la quinta coppa di cristallo. Non sarà un’impresa facile, perché le sue rivali si presenteranno al cancelletto di partenza con più grinta che mai. Anzitutto, la slovena Tina Maze dovrà evitare di “sprecare”, come fatto nella scorsa annata, i primi mesi di gare, cercando ottimi risultati sin da subito per poter competere per il coppone; quindi, una Maria Riesch in cerca di riscatto dopo una stagione relativamente sottotono (in fondo, oltre 1200 punti rappresenterebbero un risultato straordinario per chiunque, ma non per chi deve battagliare con la Vonn) e che sta facendo parlare di sé con la sua freschissima autobiografia nella quale spicca la definizione di Pornozirkus anziché Circo Bianco. C’è poi il plotone delle austriache, guidato da un’Anna Fenninger in decisa crescita e dalla regina dello slalom Marlies Schild, la quale però si concentrerà esclusivamente sui paletti stretti. Infine, un occhio di riguardo per la quantomai irregolare Julia Mancuso, per Viktoria Rebensburg che sta facendo grandi progressi nelle veloci dopo essersi consacrata in gigante e soprattutto per Tina Weirather, talento purissimo troppo spesso frenato da infortuni di vario genere. Dovessimo scegliere una sorpresa per il podio finale di CdM, punteremmo proprio sulla ragazza del Liechtenstein.
In casa azzurra, difficilmente qualcuna sarà in grado di combattere per le primissime posizioni della classifica generale, ma potremmo avere ottime soddisfazioni dalle singole discipline. Lo slalom resta il punto dolente: qui ci sono una Manuela Moelgg frenata, ancora quest’estate, dai cronici problemi alla schiena e una Irene Curtoni finalmente sbocciata nonostante il tormento dell’asma. Tra le porte larghe del gigante, l’Italia può calare l’asso che risponde al nome di Federica Brignone, argento iridato in carica alla caccia del primo, vicinissimo successo nel massimo circuito: chissà che non arrivi proprio sul Rettenbach, dove l’anno scorso era scivolata nella seconda manche dopo il dominio nella prima. Non ci si può dimenticare nemmeno dell’esperta Denise Karbon, che nelle ultime due annate ha faticato più del dovuto, ma si tratta sempre di una delle più forti gigantiste al mondo; potenzialità davvero enormi per Lisa Agerer, vincitrice della Coppa Europa e capace, nel gigante di Aare in primavera, di disegnare una manche da scuola dello sci. Grande considerazione, in questa disciplina nella quale le azzurre sono probabilmente più competitive, anche per Sabrina Fanchini, la più piccola delle tre sorelle bresciane.
Nelle discipline veloci, potrebbero essere proprio le ragazze della ValCamonica a farla da padrone: Elena e Nadia Fanchini hanno una classe cristallina, troppo spesso ostacolata-Nadia in particolare-da infortuni di vario genere. Si tratta solo di trovare la giusta serenità e le giuste sensazioni, dopodiché queste ragazze potranno davvero dare spettacolo, con Nadia che punta a tornare pienamente competitiva anche in specialità diverse dal gigante. L’altra bresciana doc è Daniela Merighetti, consacratasi a Cortina dopo anni di piazzamenti regolari e vittorie sfiorate: l’esperienza non le manca e il successo sulle Tofane potrebbe davvero averla sbloccata. Il 2012-2013 sarà anche la stagione dove Elena Curtoni dovrà definitivamente confermare tutto il suo grande valore che l’ha portata, negli anni, a essere dipinta come la promessa più significativa dello sci azzurro. Infine, attenzione alle due ragazze che, assieme alla Agerer, hanno dominato la scorsa Coppa Europa: per Enrica Cipriani si tratta di un ritorno guadagnato a suon di risultati, mentre Sofia Goggia, in ripresa dopo l’infortunio primaverile, avrà le prime occasioni per fare esperienza e conoscere il nuovo ambiente.
foto tratta da diehardsport.com
OA | Marco Regazzoni