Una qualificazione più che meritata per Francesca, che nel corso della stagione ha mostrato sulle piste di Coppa del Mondo una forma notevole e un’ottima progressione di risultati, tra cui il nono e il 12esimo posto nei giganti di St. Moritz e Lienz. “Ho cominciato la stagione concentrandomi sulle mie gare, senza pensare alle Olimpiadi” spiega Francesca, “poi ho conquistato piazzamenti importanti pur partendo con pettorali alti e inevitabilmente ho iniziato a pensare a Sochi. Sono soddisfatta per il mio rendimento degli ultimi mesi; in gigante e superG ho raggiunto un ottimo livello e, insieme alla supercombinata, saranno le gare che con ogni probabilità mi vedranno impegnata tra qualche giorno”.
Stasera l’azzurra dell’Esercito è arrivata sulle nevi trentine, dove domani si allenerà in vista del gigante di Kranjska Gora. “Sabato affronterò l’ultima prova di Coppa del Mondo prima dei Giochi, poi tornerò a casa per un paio di giorni e martedì 4 voleremo in Russia”. Il traguardo che molti atleti inseguono per tutta la vita, Francesca l’ha raggiunto a soli 23 anni. Quasi una predestinata, nata a Roma in una famiglia più che sportiva, la più giovane di tre fratelli sciatori ai massimi livelli: “Matteo è in nazionale mentre Eugenio è istruttore federale; anche mio papà è maestro. Io ho messo gli sci per la prima volta quando avevo 3 anni, proseguendo nella passione di casa. Mia mamma, ex professionista nel tennis, ha provato a mettermi in mano la racchetta, ho praticato anche altri sport ma alla fine l’amore per la neve ha prevalso”.
Nel 2000 il trasferimento con tutta la famiglia a San Sicario, unica soluzione per continuare a studiare e percorrere la strada dello sci ai massimi livelli. “Ho tanti bei ricordi della mia carriera; a 16 anni l’ingresso in nazionale giovanile, nel 2008 l’esordio in Coppa del Mondo sulle “mie” piste di Sestriere, nel 2010 il primo successo in Coppa Europa, che insieme ad altri piazzamenti mi fece capire che diventare una professionista era un sogno realizzabile”. A proposito di sogni, se la partecipazione alle Olimpiadi è già di per sé un punto di arrivo, Francesca non vuole porsi limiti, pur rimanendo con i piedi per terra: “sarà un’esperienza indimenticabile a prescindere dal risultato” conclude, “ma nel corso della stagione sono cresciuta, le atlete più forti non sono più così lontane; e in una gara secca come quella di Sochi può succedere di tutto”.
Luca Bianco