Sci alpino | Tina Maze, obiettivo sfera di cristallo

Creato il 11 dicembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Rivali in pista, rivali fuori: il duello tra Tina Maze e Lindsey Vonn sta letteralmente infiammando il Circo Bianco.

Sorvolando sulle polemiche extrasciistiche, alle quali comunque Tina non è nuova (ricordate l’intimo “Not your business“?), la sana rivalità che si vede in pista è assolutamente emozionante. Non che alla Vonn siano mancate le avversarie negli anni scorsi, sia chiaro: su tutte, una Maria Riesch capace di strapparle, tra mille colpi di scena, la Coppa del Mondo 2011. Quest’anno però la bionda americana è, in un certo senso, “partita tardi”, tra il ricovero ospedaliero avvolto nel mistero e qualche sbandata di troppo durante le gare (fuori a Sölden, nella supercombinata di venerdì e, di fatto, anche nel gigante di domenica). Dall’altro lato, la slovena ha invece vissuto un avvio a tutto gas, esattamente all’opposto di quello molto a rilento della passata stagione: vinti tre giganti su tre e la supercombinata, la Maze ha anche sfiorato il primo successo in supergigante, toppando di fatto solo in discesa (decima e ventesima a Lake Louise). La classifica la vede ovviamente al comando con 253 lunghezze di vantaggio sulla Vonn: in mezzo, una Riesch da non sottovalutare. Ma è chiaro che, anche per quelle questioni extrasciistiche di cui sopra, la rivalità vera di questa stagione sembra essere Tina Maze vs Lindsey Vonn.

Cos’ha in più Tina Maze? Anzitutto, una percentuale di errori ridotta al minimo. Storicamente, è una delle atlete che sbaglia di meno, in tutte le discipline, portando sempre a termine le proprie gare: e questo, nella peggiore delle ipotesi, significa comunque punti importanti, come visto nelle libere di Lake Louise. Questa sua attitudine è confermata anche dalla sua sciata: sicura, elegante, efficace, mai una sbavatura, mai un rischio di troppo. Certo, non ha la potenza muscolare della Vonn (alla quale rende circa 7 kg) e di conseguenza le rende qualcosa in quanto a velocità pura, ma compensa il deficit con una tecnica davvero eccellente, affinata nel corso degli anni anche grazie al lavoro di uno staff di assoluto livello, nel quale spicca il bergamasco Livio Magoni, fratello di Paoletta (oro olimpico in slalom a Sarajevo 1984).

Dunque, la sfera di cristallo può davvero essere un obiettivo alla portata della forte slovena: dal canto suo, la Vonn deve pensare anzitutto a sbagliare di meno per restare in scia alla Maze. Perché se c’è un aspetto nel quale l’americana può dirsi senz’altro superiore a tutte (dunque anche a Tina), è quello mentale: nel caso in cui le due fossero molto vicine prima delle ultime gare, Lindsey sarebbe in grado di esercitare una pressione psicologica formidabile, esattamente come fatto con la Riesch due stagioni fa, che potrebbe portare a risultati sorprendenti. La lotta per la Coppa del Mondo è aperta e, siamo certi, regalerà ancora tantissime emozioni già dalle gare di Val-d’Isère.

foto tratta da forum.fok.nl

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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OA | Marco Regazzoni

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