Negli ultimi decenni, è emersa una bizzarra (definiamola così) caratteristica, comune a molti degli sport praticati in Italia. Esplodere, compiere il definitivo salto di qualità, a ridosso – o addirittura oltre – dei 30 anni, che certamente non è l’età migliore per poter spiccare il volo. Tra gli esempi invernali più recenti ci sono Christian Deville e Patrick Thaler nello sci alpino, a podio per la prima volta in CdM rispettivamente a 30 e 31 anni.
Ma la disciplina maggiormente soggetta a questi tipi di fenomeni è senz’altro lo sci di fondo, che – eccezion fatta per Pietro Piller Cottrer – ha visto i suoi maggiori esponenti accendere la miccia relativamente tardi. Cristian Zorzi, Giorgio Di Centa e Fulvio Valbusa, tre giganti di questo sport, hanno conquistato la loro prima vittoria soltanto dopo i 27 anni e qualcuno, quest’anno, sembra intenzionato a seguirne le orme.
Stiamo parlando di David Hofer, classe 1983 da Bolzano. Atleta moderno e dotato di un ottimo spunto veloce, Hofer si è presentato al cancelletto di partenza della stagione 2012/13 come l’uomo più in forma del team azzurro. Le gare di Gallivare, poi, hanno confermato ulteriormente le sensazioni di molti addetti ai lavori: 12° nella 15km a tecnica libera (miglior italiano) e protagonista indiscusso della staffetta 4×7,5km. Poderoso il suo recupero nell’ultima frazione, quando ha trascinato la sua squadra ad un più che dignitoso 7° posto, dopo aver recuperato addirittura dalla 13esima piazza. Una prestazione non rimasta inosservata, che David potrebbe puntare a replicare già nel weekend finlandese di Kuusamo. Se nelle due prove a tecnica classica potrebbe soffrire, non sarebbe una sorpresa vederlo brillare nella 10km a skating, anche se una delle prove in alternato potrebbe vederlo protagonista ugualmente, dal momento che si tratterà di una sprint.
Inoltre, velocità o distanza sembra fare davvero poca differenza per l’altoatesino, in grado di ottenere risultati di rilievo in entrambe le specialità. Del resto, i migliori risultati del 29enne carabiniere sono un 3° posto nella sprint a squadre di Milano (con Fulvio Scola) nel gennaio scorso ed un 4° nel pursuit di 30km a Vancouver, del 2009. Un fondista polivalente, da quest’anno anche un elemento fondamentale per la squadra italiana in vista dei Mondiali in Val di Fiemme. Hofer potrebbe rappresentare, congiuntamente con Clara (e magari Pellegrino…), la risorsa principale per una squadra ormai in perenne arenamento, che punta soprattutto all’appuntamento di febbraio per tentare di risollevarsi.
Soprattutto, questa sembra la stagione giusta per conoscere il miglior David Hofer, finora troppo nell’anonimato. E a 29 anni non è assolutamente troppo tardi per raggiungere la piena maturazione agonistica, specie se si parla dello sci di fondo italiano. E le tradizioni, si sa, vanno rispettate.
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