La polacca Justyna Kowalczyk si è imposta nella prova sprint a tecnica libera di Mosca e, complice l'assenza della grande rivale norvegese Marit Bjoergen, è salita in testa alla classifica generale con 38 lunghezze di margine proprio sulla scandinava.
Grazie alla sua solita condotta di gara, cioè con un ritmo frenetico ed insostenibile per le avversarie, la campionessa del Centro Europa ha preceduto le russe Natalia Korosteleva e Anastasia Dotsenko, mentre ai piedi del podio sono finite le finlandesi Aino-Kaisa Saarinen e Krista Lahteenmaki. Sesta piazza e miglior risultato in carriera per la 20enne americana Jessica Diggins (prima dopo le qualifiche), che ha preceduto la titolata connazionale Kikkan Randall, eliminata in semifinale, ma ancora leader della graduatoria di specialità.
21ma piazza per l'italiana Elisa Brocard. L'azzurra, purtroppo, ha ripetuto un copione identico alle ultime uscite, ottenendo cioè un brillante crono nelle qualifiche (era ottava), per poi venire inesorabilmente eliminata ai quarti. L'impressione è che la valdostana dovrà lavorare molto sul corpo a corpo nella prossima estate, soffermandosi in particolare sia sulla tattica di gara sia sulla capacità di reggere a più sforzi fisici ravvicinati. 41ma e non qualificata, invece, Gaia Vuerich, che ha pagato un percorso piuttosto lungo per una sprint femminile.
Tra gli uomini, trionfo per lo svedese Teodor Peterson, il secondo stagionale dopo quello ottenuto a Kuusamo, che ha sopravanzato il norvegese Anders Gloeersen ed il canadese Devon Kershaw, con quest'ultimo autore del miglior crono nelle qualificazioni.
Solo due azzurri a punti: 18mo Loris Frasnelli, 29mo Dietmar Noeckler. Fuori dai 30 e non qualificati Renato Pasini (32mo), Federico Pellegrino (34mo) e Fabio Pasini (41mo). Se i fratelli Pasini non sono più giovanissimi (con Fabio che è molto migliorato nelle prove distance), era lecito attendersi qualcosa in più da Pellegrino, che, complice un infortunio patito ad inizio stagione, non è mai riuscito a trovare quella forma che lo scorso anno lo aveva lanciato tra le promesse emergenti delle sprint in campo mondiale. Avrà tempo e modo per rifarsi.
Federico Militello