Marina Piller è una delle atlete italiane che parteciperanno al Tour de Ski, ormai tradizionale corsa a tappe che si disputa tra la fine e l’inizio del nuovo anno e che prenderà il via sabato ad Oberhof (Germania), per poi concludersi il 6 gennaio con la scalata all’Alpe del Cermis.
La 28enne di Sappada ha rilasciato un’intervista in esclusiva per Olimpiazzurra.
L’inizio di stagione in Coppa del Mondo è stato piuttosto complicato: ti aspettavi di incontrare tutte queste difficoltà?
“L’inizio di stagione per me è stato sempre un po’ difficoltoso, quest’anno forse più del previsto! Ho bisogno di qualche gara per ingranare e sbloccarmi e forse ho pagato un po’ il fatto di essermi allenata in quota fino a poco prima di salire a Gallivare. Però ero abbastanza tranquilla perchè avevo dalla mia parte la consapevolezza che quest’anno abbiamo fatto un buonissimo lavoro, ci siamo allenate al meglio e confido sempre nel fatto che il lavoro prima o poi paghi“.
In Alpen Cup, poi, hai ottenuto un podio (terza nella 5 km skating di Goms, in Svizzera): sensazioni migliori?
“In Alpen Cup sono andata appunto per fare gare veloci che mi avrebbero aiutato a trovare la condizione per potermi qualificare al Tour. Le sensazioni ancora non erano delle migliori nonostante il podio, poi ho deciso di fare un bel periodo di carico per preparare i campionati italiani e le sensazioni belle iniziavano ad arrivare. Tanto morale me l’ha dato anche vedere le mie compagne a Canmore fare delle ottime gare“.
Cosa ti aspetti dal Tour de Ski e quali saranno i tuoi obiettivi?
“Il Tour era uno degli obiettivi cerchiati in rosso sul mio calendario. Ovviamente non si adatta molto alle mie caratteristiche in quanto ci molte prove in classico e sprint, ma punto moltissimo sulla 15 skating di Dobbiaco e sulle gare in pattinato, mentre nelle altre cercherò di difendermi“.
Chi vincerà il Tour de Ski?
“Il Tour, senza Marit Bjorgen che secondo me sarebbe stata la regina incontrastata, lo vincerà la norvegese Therese Johaug“.
La nazionale italiana ha mostrato dei segnali di crescita a Canmore, pensi che ci siano i margini per migliorare ancora?
“Vedere le mie compagne a Canmore, come ho detto prima, mi ha dato molto morale perchè hanno dimostrato che il fondo al femminile c’è ancora e spero che riusciremo a dimostrarlo tutte quante. Sicuramente siamo un gruppo giovane e non c’è più una leader da seguire come potevano essere Longa o Follis. Dobbiamo crescere ancora moltissimo sotto tutti gli aspetti, ma siamo motivate a farlo e sono convinta che il tempo ci darà ragione“.