Scie di condensa? Asimmetriche interrotte, troppo vicine al motore

Creato il 16 febbraio 2013 da Corradopenna
Questi sono i particolari di tre foto scattate a fine gennaio 2013 sul Lago d'Iseo (sotto le fotografie originali che potete visionare ingrandite facendo click su di esse col mouse). Appare evidente come le scie appaiano troppo vicine ai motori per essere scie di condensa. 

Il libro di meteorologia “The weather book”, scritto da Peter Hardy, Ralph Wright, John Kingston e John Gribbin Goblin, pubblicato nel 1982 dalla Harrow House Edition, dedica una pagina alle scie di condensazione ed afferma:

Fare click sulla figura per vederla ingrandita

“La distanza tra l’aereo e l’inizio della scia è dovuta al fatto che l’aria impiega alcuni secondi a raffreddarsi prima che il vapore condensi”.
Le parole “distanza tra l’aereo e l’inizio della scia”, indicano che quando si forma una normale scia di condensa essa ha origine in un punto ben dietro la coda dell’aereo in questione, decisamente staccata dalla figura del velivolo. La frase non da adito a dubbi (per i dettagli dei calcoli rimando all'appendice in fondo al presente articolo.

Data di pubblicazione del libro


Per altro appare notevole in queste foto la strana asimmetria delle scie; le due più centrali ad esempio appaiono l'una regolare continua e l'altra con un tratto discontinuo (un piccola interruzione). La seconda scia partendo dall'alto in particolare appare formarsi immediatamente dietro il motore, mentre le altre iniziano visibilmente ad una distanza maggiore.
E' chiaro che le leggi della fisica cui devono obbedire 4 presunte scie di condensa formatesi nello stesso istante nello stesso luogo devono essere le stesse, e le irregolarità che sono state immortalate in queste fotografie sono ascrivibili solo alla presenza (vicino ai 4 motori) di apparecchi erogatori che emettono sostanze chimiche; erogatori che non sono tutti calibrati alla stessa maniera (qualcuno emette con maggiore potenza) e che ogni tanto hanno qualche piccolo intoppo (un episodico calo nella pressione del liquido che viene nebulizzato).
L'aereo tra l'altro pare privo di livrea, sebbene le foto scattate dal basso non sono sufficientemente probanti in tal senso (un aereo senza livrea è come un'automobile senza targa, non può circolare a norma di legge).
Qui sotto le foto originali da cui sono tratti i particolari appena mostrati.


Appendice - Calcolo della distanza dai motori a cui si forma la scia:
Immaginiamo che il concetto di “alcuni secondi” del redattore del libro “The weather book” corrisponda a due secondi e che la velocità dell’aereo sia di appena 432 km/h. Adesso gli aerei di linea arrivano facilmente a superare i 600 km/h e quelli più potenti arrivano a toccare i 900 km/h (http://it.wikipedia.org/wiki/Boeing_747). Il fatto che il libro cui ci riferiamo sia di 30 anni fa non modifica di molto la questione: la velocità di raffreddamento del vapore acqueo alle alte quote è sempre la stessa, ed anzi i motori più potenti di oggi immettono più vapore acqueo, ed una massa maggiore si raffredda più lentamente di una massa più ridotta. Se rifacessimo il calcolo con una velocità doppia otterremo semplicemente una distanza raddoppiata. Secondo la formula s=v*t infatti la distanza (spazio percorso), è proporzionale alla velocità.
Vediamo adesso a quanti m/s corrisponde una velocità dell’aereo di 432 km/h
432 km/h = 432 * 1000 m / 3600 s = 432 * 10 m / 36 s = 120 m/s
Se l’aereo percorre 120 metri al secondo evidentemente in due secondi ne percorre 240 (alla pur bassa velocità di 432 km/h).

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