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Scie nel cielo: aerei o esperimenti segreti?

Creato il 17 ottobre 2011 da Lapulceonline

scie chimiche alessandriaSarà capitato un po’ a chiunque, in una bella giornata limpida, di alzare gli occhi al cielo e notare enormi scie bianche che si incrociano tra di loro, formando una specie di reticolato che si estende- così a occhio per centinaia di metri dando forma ad una sorta di griglia di linee gassose. E’ la condensa lasciata dagli aerei, diranno in molti. Vero, ma secondo alcuni non è sempre così. O meglio: la scia di un regolare aereo di linea si “sofferma” nell’aria non più di 30-50 secondi, poi scompare. Le scie a cui ci stiamo riferendo permangono per ore, perfettamente intatte, per poi lentamente espandersi e dar forma a strane nuvole “sfilacciate” e poco compatte fino a velare il cielo con un anomalo manto lattiginoso. Sono quelle che vengono chiamate “scie chimiche”, ormai oggetto di dibattito internazionale in convegni e discussioni su Internet.

Il fenomeno “chemtrails” è stato impugnato da diverse correnti di pensiero: secondo alcuni si tratterebbe di irrorazioni tossiche effettuate, a grave danno della popolazione, da aerei militari – o comunque puntualmente privi di qualsiasi insegna- incaricati di spruzzare nei cieli sostanze nocive per scopi bellici, modificazione climatica ed esperimenti totalmente sconosciuti alle masse . Ciò che sta accedendo sopra le nostre teste sarebbero dunque test atti a cambiare artificialmente il clima. Nell’epoca di Internet è opportuno specificare che attualmente le scie chimiche non sono materia di indagine solo di smanettoni/bloggers incalliti, ma anche di scienziati, meteorologi, fisici, cosi come di persone comuni che più volte si sono chieste- a differenza della maggioranza- come diavolo sia possibile che i cieli delle nostre città siano attraversati così frequentemente da aerei che rilasciano scie così “robuste” e durature. Inoltre, ad alcuni non sono sfuggite le strane traiettorie che questi aerei sospetti effettuano nella volta celeste, curvandosi, incrociandosi, intersecandosi: quale aereo civile effettuerebbe manovre del genere? Il caso scie di condensa divide in due fazioni ben distinte gli osservatori: c’è appunto chi sostiene che si tratti di una trama segreta perpetrata dai governi , che utilizzerebbero tali irrorazioni per scopi militari e meteorologici, e chi invece afferma, come il direttore dell’ARPA di Alessandria, Alberto Maffiotti, che esse non comportino nessun rischio per la popolazione, né per l’ambiente, in quanto si tratterebbe di semplici residui di condensa causati dalla combustione e solidificazione del vapore acqueo dei motori degli aerei di linea (aria calda dei reattori a contatto con aria fredda dell’atmosfera). Secondo Maffiotti e il membro del CICAP Paolo Toselli (ma anche secondo la termodinamica e l’aerodinamica) “i comportamenti delle scie di condensazione sono dovuti alle diverse condizioni meteorologiche, alla pressione, all’atmosfera, all’umidità e alla forza dei venti, nonché al tipo di motore usato sull’aereo”. Per la scienza uffi ciale è quindi poco probabile collegare la forma di una scia alla sua composizione chimica, essendo la forma della nube determinata anche da una molteplicità di fattori esterni.

Ma approfondiamo. Secondo alcuni studi, l’effetto “chemtrails” lascerebbe tracce anche a terra con la caduta di sostanze velenose sotto forma di polveri o sottili filamenti bianchi detti “polimeri”. Chi ha analizzato la materia-depositatasi on po’ ovunque- vi ha trovato componenti a dir poco inquietanti: metalli pesanti come alluminio, bario, ferro, piombo, manganese e sostanze cristalline, fi bre di silicio, polietilene e sodio. (Una normale scia di condensa è formata da idrocarburi quali metano e ossigeno, molecole di acqua e anidride carbonica). Nocivi perché, come dimostra un test chiamato mineralogramma (riconosciuto dall’OMS) i metalli pesanti, in contatto col corpo, provocherebbero letargia, dolori alle giunture, sintomi da depressione, sintomi simili a quelli influenzali, problemi respiratori, emicrania, diarrea, ansietà, infiammazioni, epistassi e perdita della memoria a breve termine.

Ora, veniamo ai fatti:
1) Il fenomeno “chemtrails” è iniziato verso la fine degli anni ‘90 negli Stati Uniti.
2) Il fenomeno si è intensifi cato all’inizio del nuovo millennio.
3) Il fenomeno non coinvolge più i soli cieli USA e provengono segnalazioni più o meno da ogni zona del pianeta.
4)Il fenomeno si verifi ca principalmente in giornate terse più o meno prive di nuvole.
5) La scienza uffi ciale è a conoscenza dell’ampia corrente di pensiero che promuove ipotesi “alternative” .
6) Nessun media principale (eccetto rarissime eccezioni) ha mai affrontato l’argomento. Se si trattasse di un fenomeno a fin di bene se ne sarebbe parlato ampiamente. Se si trattasse di un fenomeno innocuo i media avrebbero potuto liquidare gli allarmismi fornendo prove concrete di non-nocività.
7) Esistono accordi ufficiali tra Usa ed altri Paesi per il “Controllo Climatico”(L’Italia ne siglò uno con Washington nel 2003).

Per quel che riguarda le ipotesi riguardanti la vera funzione delle scie, il discorso si fa davvero scottante (vedi Box a lato). Le più frequenti – e forse più accreditate – vedrebbero le scie chimiche come parte integrante nel nuovissimo sviluppo di armi climatiche in attuale sperimentazione: le chemtrails fungerebbero infatti da “tappeto veicolante” alle onde elettromagnetiche propagate
da siti militari come HAARP per modificare (o minacciare) meteorologicamente aree specifiche del globo o creare condizioni atmosferiche ottimali per eventuali attacchi aerei. Insomma, saremmo di fronte alla sperimentazione di un nuovo modo di fare la guerra “invisibile”, senza esplosioni nè bombardamenti e senza sporcarsi le mani- con l’utilizzo di vere e proprie armi meteorologiche capaci di scatenare cicloni, tsunami, diluvi, siccità e anche terremoti. E’ stato dimostrato più volte che, scientificamente, tutto ciò è possibile. Fantascienza? Non sta certo a noi dirlo. Con la certezza che ognuno sia in grado di dar forma alle proprie opinioni indipendentemente, informandosi e verificando da sé tutte le fonti disponibili, effettuando ricerche senza pregiudizio e sapendo distinguere le ciarlatanerie dai documenti oggettivi, ci limitiamo soltanto a mettere sul tavolo un tema che ormai da anni tiene banco presso diversi settori della società odierna e che oggettivamente ha ottenuto risposte poco chiare e convincenti ogni qualvolta si è tentato di domandare. Dopo tutto il nostro mestiere dichiarato è mettere la pulce nell’orecchio. Poi, se son bufale, fioriranno.

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