Lo studio sulla capacità rigenerativa delle cellule staminali sui tessuti corneali è stato portato avanti dalle ricerche del Massachusetts Eye and Ear / Schepens Eye Research Institute, dell’ospedale Pediatrico di Boston,del Brigham and Women Hospital e del sistema sanitario VA di Boston. Sono state ottenute, così, in laboratorio le prime cornee funzionali dalle cellule staminali limbari. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista ‘Nature’.
Ancora una volta la funzionalità e la capacità rigenerativa delle cellule staminali stupisce, ed apre nuovi orizzonti per la ricerca scientifica: uno studio, frutto della collaborazioni di diversi ospedali americani, ha dimostrato come dalle cellule staminali limbari – ovvero, quelle cellule che si trovano nel bordo che separa la cornea dalla sclera – si possano ottenere delle cornee pienamente funzionali, con una tecnica che potrebbe essere di grande aiuto a chi soffre di danni alle cornee.
Le cellule staminali limbari, infatti, si trovano nell’epitelio basale limbare dell’occhio ed il loro preciso scopo è quello di conservare e rigenerare il tessuto corneale. Quando, per diversi motivi come traumi o malattie, si verifica una loro perdita, può sopraggiungere la cecità, una condizione spesso irreversibile che crea non solo disagio fisico ma anche disagio sociale.
Per salvare questo tipo di situazioni e per favorire la rigenerazione delle cornee danneggiate, in passato sono state portate avanti ricerche e sperimentazioni attraverso il trapianto di tessuto o di cellule che, però, non hanno generato risultati abbastanza soddisfacenti.
Nello studio, diretto da Markus Frank del Children Hospital di Boston, i ricercatori hanno fatto uso della molecola ‘spia’ ABCB5 su cellule staminali presenti nei tessuti di donatori umani deceduti, facendo crescere cornee umane corrette e funzionali nei topi.
Questa ricerca promette ottime prospettive nel campo della rigenerazione corneale, e potrebbe essere l’ancora di salvataggio dei pazienti vittime di ustioni, di danni agli occhi in seguito a traumi, e di lesioni chimiche.