Maurizio Zamparini
È notizia di oggi che un gruppo di privilegiati ha indetto uno sciopero: i calciatori.
Per voce di Vomitoddo, novello sindacalista (sta già pensando alla carriera da ex calciatore, ci chiediamo però come mai ci abbia pensato solo ora, dopo tre anni dal suo ritiro effettivo), i calciatori hanno deciso di fermare la Serie A il 25 ed il 26 settembre.
La prima domanda è “perché?”.
Perché il rinnovo del contratto collettivo non li soddisfa, soprattutto in due punti: il primo è che i calciatori dovrebbero pagarsi le spese mediche come tutti noi comuni mortali – sempre se il medico scelto dalla Serie A non dovesse essere di loro gradimento – e il secondo è che le società vorrebbero che un calciatore – prendiamo ad esempio Vomitoddo – , di fronte ad un’offerta da parte di una squadra X economicamente identica a quella della sua attuale squadra, non potesse rifiutare l’offerta. Se quindi quest’anno il Pizzighettone avesse offerto a Vomitoddo un contratto identico a quello stipulato con il Milan, il Milan avrebbe potuto tranquillamente dare un calcio nel culo alla pippa e salutarlo definitivamente.
Ecco perché i calciatori si sentono trattati come oggetti. In fondo hanno anche loro un contratto a tempo determinato, c’è da capirli.
Quello che risulta incomprensibile è come sia possibile che questi principi del XXI secolo non abbiano ancora messo a fuoco la situazione odierna del nostro Paese (e non solo).
Noi del Milan Night vogliamo lanciare un’iniziativa, anzi, due:
- mandare in campo, il 25 e il 26 settembre, le squadre Primavera (ogni battuta sulla partita di ieri del Milan Primavera era stata già messa in preventivo);
- indire uno sciopero del tifo per la giornata seguente a quella in cui i calciatori sciopereranno (2 e 3 ottobre).
Questa sarà pure demagogia di demagogia, ma ci siamo veramente rotti i coglioni di certi atteggiamenti presuntuosi e quasi intimidatori (Vomitoddo ha anche dichiarato che lo sciopero potrebbe protrarsi, se le loro richieste non dovessero essere soddisfatte… tipo i rapitori, no? Fra un po’ taglieranno un pezzo dell’orecchio di Beretta e lo spediranno in via Rosellini a Milano).
Capiamo che tutti i lavoratori (e i calciatori sono tra questi, a livello di legge) abbiano diritti (e anche doveri, in genere proporzionali ai loro incarichi e stipendi), ma da qui a dire che i giocatori di Serie A (perché sono loro che scioperano) non hanno diritti umani ce ne passa.
Vorremmo invitare il sig. Vomitoddo a proclamare tale comunicato sui diritti umani in faccia ai minatori in Cile, ai coltivatori in Asia o a chi lavora nei pozzi petroliferi in Arabia. Ma non lo faremo.
Ma volete sapere qual è la cosa più bella? La cosa più bella è che in fondo la colpa non è neanche loro… e non è della Lega, non è delle Società e non è della Pay tv. Per dirla come V, “ancora una volta, a dire la verità, se cercate un colpevole non c’è che da guardarsi allo specchio”.
MILAN NIGHT
Questo il testo letto dal sindacalista:
“Lo sciopero ci sarà sicuramente al di là delle decisioni che potranno essere prese nella riunione di lunedì (indetta dal presidente della Figc Giancarlo Abete e che vedrà protagonisti Lega e Aic, ndr) perché questa protesta va al di là della proroga dell’accordo collettivo ma riguarda lo status di oggetto di noi calciatori – ha infatti aggiunto Oddo -. Lo sciopero si protrarrà se non verranno presi accordi consoni”. Il giocatore del iIlan ha poi ribadito che i calciatori “sono stufi di essere trattati come oggetti e non come persone. Qua si tratta di diritti umani – ha spiegato -, come quando ci negano di non poter svolgere attività parallele, non contestuali, o di tutela sanitaria, e di diritti di lavoro”. Il difensore ha infine spiegato che “la decisione parte da lontano, laddove non ci sono state risposte ai nostri tentativi di confronto con la Lega di serie A”.