Sciopero europeo, picchiato in Spagna anche un bambino di dieci anni. In Italia la polizia reprime con la forza i cortei contro l’Europa dei benestanti e delle banche

Creato il 14 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Perché abbiamo paura? Perché subiamo ogni legge ingiusta, persino incostituzionale, imposta addirittura da un consiglio dei ministri che nessuno ha eletto e in cui nessuno oggi si riconosce se non sotto il ricatto della Bce e dei poteri economici? Perché subiamo senza ribellarci un mostro economico impazzito che divora ogni cosa, produce ricchezza per pochi ma rischia di far saltare lo stesso sistema economico che l’ha concepito e alimentato? Si può dare una risposta semplice: perché verremmo picchiati come il bambino nella foto. Non abbiamo molta più forza di lui, singolarmente. E’ più forte lo Stato. Ma la disperazione sta crescendo pericolosamente: un dramma che non si risolve pestando i bambini e gli studenti, identificandoli. Qualche poliziotto ferito. A chi fa piacere? Ma chi si salva se le leggi sono così spaventose e nessuno garantisce di cambiarle? Che cosa succederà quando crescerà ancora la disperazione sociale di fronte alla cecità della politica che si mobilita per Sallusti (???) o cerca di toglierci con effetto retroattivo persino le detrazioni Irpef per i figli?

Picchiato dalla polizia a dieci anni un bambino catalano, durante una manifestazione in Spagna. Si arriva anche a questi punti.

Persino un bambino catalano di dieci anni, in Spagna, oggi, è stato picchiato a sangue dalla polizia durante le proteste per analoghi motivi. Vedremo queste scene anche in Italia? Per il momento no. La polizia era già intervenuta qualche settimana fa, contemporaneamente, per reprimere con la forza alcune manifestazioni studentesche organizzate contemporaneamente in diverse città d’Italia. Ovvio eppure senza senso condannare la violenza. Quale? Quella delle leggi che impongono un cambiamento di vita cui il governo doveva preparare gradualmente i cittadini? O è giusto protestare e ribellarsi contro norme che traumatizzano e sconvolgono i cittadini, dai pensionati, ai precari, agli studenti…. Solo i benestanti sono sicuri. La polizia obbedisce agli ordini. Si tratta di agenti che lavorano per stipendi bassi e difficilmente saranno contenti di quello che fanno. Lo sanno che se perdono il posto protesterebbero anche loro.

La non violenza di Gandhi ha avuto successo in India, dove gli indiani erano parecchi milioni contro poche migliaia di inglesi. L’India conquistò così l’indipendenza nel 1943. Ma questi governanti non rappresentano un Paese straniero che può anche tenere rapporti commerciali dopo l’indipendenza raggiunta dagli oppressi.

Le cronache parlano di guerriglia e feriti a Roma e Torino, mentre il ministro Cancellieri elogia la Polizia.

Il governo ha proceduto spaventando la popolazione e in particolare i giovani, insultati più volte dagli stati leader politici. Addirittura il Pd, che mai avrebbe accettato di ridurre i diritti dei lavoratori un anno fa, ha accolto le proposte surreali di Mario Monti e non promette certo di abolirle: solo Vendola nel centrosinistra lo propone. Ma Sel, Rifondazione, Italia dei Valori stanno raccogliendo le firme per proporre referendum per l’introduzione del reddito minimo, per reintrodurre il reintegro nel posto di lavoro e cambiare quell’art. 8 dell’ultima finanziaria di Tremonti che consentiva a Marchionne e alle imprese in generale di riorganizzare il lavoro a piacimento. Ma neppure questi referendum, se passeranno, potranno bastare.

I giovani hanno paura come e più di tutti quanti tranne i benestanti.

Oltre 140 le persone identificate e più di 50 i fermati, ha riferito il questore di Roma Giuseppe Pecoraro, spiegando che «sono stati sequestrati petardi, martelli, mazze, scudi e caschi, a dimostrazione del fatto che c’era chi voleva esclusivamente dimostrare con violenza il proprio dissenso». Pecoraro ha poi espresso «fiducia nell’autorità giudiziaria perché questi comportamenti, ove provati, siano sanzionati severamente». Il presidente della comunità ebraica della Capitale ha protestato per i cortei davanti alla sinagoga, mente il sindaco Gianni Alemanno è tornato a chiedere al Governo una regolamentazione delle manifestazioni in città. «La presenza di tutti questi cortei – ha detto – è inaccettabile».

In una sintesi

A TORINO tre poliziotti sono rimasti feriti. Il più grave è stato accerchiato davanti alla sede della Provincia da una ventina di giovani, armati di bastoni e mazze da baseball, che hanno poi occupato il palazzo dell’ente. L’agente ha riportato diverse ferite al volto ed al braccio. A MILANO danneggiate vetrine e banche: l’ingresso di una filiale Deutsche Bank è stato cosparso di letame. ”Stay choosy”, si leggeva su uno striscione che parafrasava il ministro Fornero e Steve Jobs. In corso Magenta scontri tra il corteo degli studenti che ha tentato di sfondare il cordone di agenti ma è stato respinto. Altri tafferugli all’interno della stazione ferroviaria di Porta Genova. Panico tra i cittadini che aspettavano i treni. Il bilancio è di 5 agenti feriti.

A NAPOLI gli studenti hanno occupato per circa un’ ora i binari della Stazione Centrale. Non si sono registrati incidenti. Analoga protesta a PALERMO da parte di un gruppo di studenti e lavoratori. A PADOVA tre poliziotti sono stati feriti da bombe carta. Diversi i momenti di tensione con la polizia che ha caricato per respingere il tentativo di alcune decine di giovani dei centri sociali di entrare nella stazione ferroviaria. A BRESCIA tre studenti sono stati arrestati dalla polizia dopo che avevano incendiato alcuni copertoni. In segno di solidarietà, il corteo della manifestazione studentesca ha deviato il proprio percorso per dirigersi verso il comando di polizia locale. Successivamente gli studenti hanno raggiunto la stazione ferroviaria di Brescia, dove per circa mezz’ora hanno occupato alcuni binari. Si sono registrate alcune cariche da parte della polizia per tentare di allontanarli dai binari. Il corteo studentesco si è poi diretto verso il centro cittadino. A BOLOGNA blitz del collettivo degli studenti con lancio di uova e invasione della sede della Cisl. Uova anche contro alcune banche. A FIRENZE dal corteo di Cobas e studenti sono stati lanciate uova contro la sede di Bankitalia e le vetrine di due istituti di credito.


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