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Sciopero, mobilitazione ed informazione: salvare l'italia?

Creato il 06 settembre 2011 da Alessandro @AleTrasforini

Manovra dopo manovra, purtroppo, niente e nulla sembra migliorare.  L'informazione ha aggiunto ai valori già pessimi di spread btp anche quello dei credit default swap, in termini sintetici cds, esprimenti il prezzo richiesto sui mercati per assicurarsi contro un (eventuale?) fallimento italiano.  Il Governo del Fare (schifo) si è smentito, a fatti, infinite volte in pochissimo tempo; il momento difficile causato da un bilancio devastato è scaricato tramite tagli a spese ritenute erroneamente superflue.  Si pensi agli Enti Locali ed alle Regioni, su cui pendono da troppo tempo a questa parte infinite spade di Damocle.  Manovra dopo manovra, purtroppo, continuando così non si avrà una fine definitiva all'emergenza.  La cancelliera Merkel, parlando con i deputati del suo partito (CdU), avrebbe accomunato Italia e Grecia come Stati afflitti entrambi da una "situazione estremamente fragile." La crisi greca è stata da molti definita diversa da quella italiana, così come altrettanti si trovano d'accordo nel dire che il nostro Paese non può nè potrà mai avvicinarsi all'asintotico default dello stato ellenico poichè dotato di fondamentali buoni. La domanda che viene alla mente è, purtroppo, una sola: fin quando questi nostri fondamentali rimarranno buoni? Il progressivo tagliare spese superflue e consumi fin quando potrà incontrare il favore della collettiva cittadinanza?  L'opinione dei mercati è già sotto gli occhi di tutti, prescindendo dall'ennesima giornata nera di ieri.  I tentativi promossi dalla Bce di calmierare le turbolenze drogando i titoli pubblici italiani sembra che, prima o poi, saranno destinati ad affievolirsi.  Contemporaneamente, purtroppo, lo spettro della recessione si avvicina con tagli notevoli alle previsioni attualmente esistenti di PIL. Il pareggio di bilancio, ad oggi anticipato, dovrà per forza avvenire ad ulteriore discapito della crescita economica.  Il debito pubblico al 120% del PIL sembra, ad oggi, un ostacolo insormontabile per infinite serie di motivi; la finanza continua, purtroppo, a mietere vittime anche nell'economia reale. Nella giornata di ieri un -4,83% a Piazza Affari ha significato bruciare oltre 16 miliardi di Euro.  Altro grandissimo incubo si avvicina, secondo quanto annunciato dall'agenzia di rating Moody's: "(Il giudizio di solidità sul debito italiano) è attualmente AA2 ed è sotto osservazione per un declassamento." Fu lo stesso, giusto un mese fa, per gli Stati Uniti. E' lecito pensare che quei fondamentali buoni sopra citati possano essere compromessi da tutte queste terrorizzanti incombenze? Per anticipare il pareggio di bilancio servirà raschiare ancora una volta il fondo di un barile già esausto, guardando con favore all'ipotesi di promuovere qualche altro piccolo condono.  Nel mentre, purtroppo, manovre economiche continuano a parlare troppo poco chiaro all'italiano volentroso di informarsi sul proprio futuro. Ogni giorno viene descritto come decisivo per approvare questa nuova correzione che, si sappia benissimo, alle condizioni attuali non rappresenta niente di definitivo.  Troppe sono le cose da pagare, troppo è stato il tempo in cui dal portafoglio Italia è uscito molto più di quanto si potesse spendere. I rimedi attuali sono vari, confusi e non lungimiranti: tagliare su istruzione e su Enti Locali non può rappresentare la soluzione definitiva, così come è necessario chiedere di più a chi, specialmente in questi anni di crisi, ha accumulato ricchezze ad eventuale discapito di altri.  Comunque vada, tutte le forme di mobilitazione ed informazione sono benvenute. L'Italia ha bisogno di due, difficili, ingredienti: risveglio e ricostruzione. 
SCIOPERO, MOBILITAZIONE ED INFORMAZIONE: SALVARE L'ITALIA?

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