Se, durante l’inverno, la nostra…biblioteca domestica dovrebbe esser sempre ben provvista di liquori, durante l’estate essa dovrebbe, invece, esser sempre provvista di sciroppi, da bere con l’acqua fresca. Ben facili e lesti a fare sono gli sciroppi con le essenze chimiche, che vende ogni droghiere; chè, per la bisogna, basta bollire, con quella data dose di acqua, quel dato zucchero, e aggiunger poscia l’essenza ed una presina d’acido citrico; ma, al paragone, può forse reggere uno sciroppo a base chimica, con uno fabbricato con soli prodotti genuini, tanto più che la merce maggiormente costosa per fabbricare sia l’uno che l’altro, è sempre lo zucchero?
Dunque, se si volesse aver in casa, sempre alla mano, uno sciroppo che ignori le essenze; uno sciroppo che fa squisita l’acqua ghiacciata; uno sciroppo che, nel gran caldo, darà anche una bibita corroborante, eccitante e veramente dissetante…Tostate (o comperate tostato) del buon caffè; macinatelo; pesatene gr. 100; mettetelo in una caffettiera. Fate bollire 2/5 d’acqua; versatela sul caffè; e lasciate l’infuso in granù quiete per mezz’ora, affinchè la polvere possa cedere tutti i suoi aromi nell’acqua bollente.
Pesate…(ricordate che una bilancia non deve mancare in ogni cucina di ogni cuoca rispettabile?) una casserruola vuota, e scrivetene il peso.Dentro alla casseruola, filtrate l’infuso del caffè. Ripesate la casseruola. Pesate 2 volte tanto zucchero, quanta sarà la differenza fra i 2 pesi (se a fabbricar liquori è necessario tanto costoso alcool, a fabbricar sciroppi sarà pur necessario tanto costoso zucchero). Mettete la casseruola al fuoco, e fate bollire per 3 – 4 minuti. Lasciate raffreddare; imbottigliate; e riponete la bottiglia, fra le altre, in quel tale scaffale di quella tale domestica biblioteca.
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No; all’assaggio, non dovrete dire: “Quale sciroppo prelibato, e lesto da fare e di spesa relativa, ci ha oggi insegnato quella “cara” Petronilla! Come ogni altra donna, io sono pare
LA PETRONILLA Milano, Agosto 1937-XV
- PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
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