La scelta di far sfilare Nicole Minetti in costume durante la settimana della moda milanese ha suscitato un certo scalpore, ma la provocazione rischia di trasformarsi in una caduta di stile del marchio Parah. Almeno per quanto riguarda la rete.
A scatenare la bufera un post pubblicato da Parah il 19 settembre, una sorta di rivendicazione della scelta, che esordisce dicendo “Si, volevamo la vostra attenzione. A quanto pare la notizia che Nicole Minetti sarà modella durante una sfilata Parah è riuscita ad ottenere la Vostra attenzione. L’attenzione di chi utilizza e ama i nostri prodotti, di chi conosce il nostro marchio e la sua storia, di chi probabilmente non ci conosceva neppure, ma ora sa chi siamo. Ci dispiace aver turbato e fatto arrabbiare qualcuno, soprattutto quando i nostri Clienti e Fan storici, che da sempre seguono Parah, dicono che vogliono abbandonarci”. In sostanza, la Parah domanda: avremmo ottenuto questo successo, senza la Minetti?
Interviene anche Sara Giudice, a suo tempo giovane outsider del Pdl proprio in opposizione alla candidatura della Minetti al Pirellone: “Avrete guadagnato qualche minuto in più di pubblicità ma avete rinunciato a dare un messaggio di speranza alle giovani donne italiane, che studiano fanno sacrifici per qualche centinaia di euro. Avete perso la fiducia di tante donne vere d’Italia”.
La mossa di Parah, reazioni alla mano, potrebbe dunque rivelarsi controproducente, perché sono soprattutto le donne a lamentarsi di una scelta che ritengono poco azzeccata. E a minacciare l’abbandono a favore dei marchi concorrenti. Intanto il brand giustifica la propria scelta e ammette: “Volevamo rompere gli schemi”. Una scelta coraggiosa, d’impatto, che ancora non è chiaro se porterà vantaggi o svantaggi, ma che indubbiamente ha catalizzato l’attenzione sull’azienda produttrice di costumi.