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Sclerosi Multipla: anche a Trieste l’Aism presenta i dati dello studio CoSMo

Creato il 04 aprile 2013 da Yellowflate @yellowflate

aismTSSabato 6 aprile l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) presenterà anche a Trieste i risultati del proprio studio epidemiologico CoSMo sulla frequenza dell’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara) nella sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani (quasi 500 a Trieste) e per la quale purtroppo non sono ancora note né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti i malati, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca, soprattutto nel ricco settore farmaceutico.

Relatori del convegno saranno il neurologo torinese Antonio Bertolotto, che recentemente si è dimesso dal comitato scientifico dello studio Brave Dreams, promosso e finanziato dalla regione Emilia Romagna, e Nicola Carraro, neurosonologo triestino che ha partecipato allo studio CoSMo e che da sempre è scettico nei confronti della scoperta di Zamboni.


Sullo studio CoSMo si sono già ampiamente espressi numerosi esperti vascolari che hanno elencato le gravi lacune (1) di uno studio costato all’Aism 1,4 milioni di euro, partito male e finito peggio.

Ecco un estratto con l’autorevole parere del prof. Zamboni, scopritore della CCSVI, in un’intervista rilasciata al quotidiano Avvenire nell’ottobre scorso. (2)

Lo studio Cosmo nega correlazioni tra Ccsvi e sclerosi multipla. Che cosa ne pensa?

“Da questo studio io uscii in fase di progettazione, perché sapevo che la metodologia proposta avrebbe portato a questo risultato negativo. Il problema è che il sistema più semplice per fare diagnosi è l’ecodoppler, ma è un metodo in cui c’è una grande variabilità di risultati dipendenti dall’operatore, in cui il giudizio deriva da una sua interpretazione sui dati. Avevamo proposto di far effettuare l’esame da un angiologo o un radiologo vascolare, più esperto nella materia; viceversa i neurologi hanno voluto avocare a sé la gestione e hanno fatto fare un programma di formazione per personale neurologico, ma l’esame ecodoppler è molto complesso.”

Questo spiega il risultato differente?

“La presenza della Ccsvi in pazienti con sclerosi multipla è confermata dagli scienziati dell’area cardiovascolare in una quota variabile tra il 60 e il 100 per cento dei casi. Viceversa gli studiosi con formazione neurologica, nella maggior parte dei casi, non la trovano associata ai pazienti e la ritengono presente in una quantità pari nella popolazione generale. Questa spaccatura nel mondo scientifico lascia la controversia completamente aperta.”


Fonti:

(1) http://mediterranews.org/2013/01/sclerosi-multipla-lo-studio-cosmo-di-aism-nella-storia-anzi-no/

(2) http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/replicazamboni.aspx


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