E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica BMC Neurology un interessante studio italiano intitolato “Un modello ecografico per calcolare il deflusso di sangue dal cervello attraverso i vasi collaterali: uno studio pilota“.
Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Ferrara, coordinati dal prof. Paolo Zamboni, la quantificazione del flusso di ritorno dalla testa attraverso le vene cervicali e le collaterali delle vene giugulari interne (IJV), sta diventando di interesse prominente nella pratica clinica. Gli autori hanno sviluppato un nuovo modello per il calcolo del ritorno venoso cerebrale, normalizzato al flusso arterioso, nei diversi segmenti della IJV.
Sono stati valutati, con metodologia ecocolordoppler prestabilita (ECD), l’afflusso alla testa (HBinF) definito come la somma delle arterie comuni carotidee e vertebrali, così come il flusso cerebrale (CBF) definito come la somma delle arterie carotidee e vertebrali interne. Sono stati anche valutati il deflusso dalla testa (HBoutF), definito come la somma delle misure a livello della giunzione delle vene giugulari interne e delle vene vertebrali. Inoltre, è stato anche calcolato l’indice di flusso collaterale (CFI) stimando il flusso che rientra direttamente nella vena cava superiore come la quantità di sangue estrapolata dalla differenza tra l’HBinF e l’HBoutF. Il modello è stato preliminarmente testato confrontando dieci controlli sani (HC) con dieci pazienti affetti da insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), una condizione caratterizzata da alcuni blocchi nelle vene giugulari interne che sono bypassati da circoli collaterali.
Nei controlli sani l’HBinF era di 1040 + / -125 ml / min, mentre l’HBoutF era > 90% all’HBinF, portando ad un valore finale del CFI dell’1%. L’ultimo risultato mostra che una piccola quantità di sangue è drenata dalle collaterali. Nel montante è stata confermata una riduzione del deflusso attraverso le vene giugulari interne che ha aumentato il CFI al 9%. Quando è stato applicato il modello alla CCSVI, l’HBinF non era significativamente differente dai controlli. In posizione supina, il flusso dei pazienti CCSVI nella giunzione delle vene giugulari interne era significativamente inferiore (p <0,001), mentre il corrispondente valore di CFI aumentava significativamente (61%, p <0,0002).
Al termine dello studio, secondo gli autori, l’applicazione preliminare del nuovo modello in ambito clinico suggerisce un ruolo fondamentale della rete collaterale nel drenaggio del sangue nella vena cava superiore in condizioni di CCSVI.
Fonte: http://www.biomedcentral.com/1471-2377/13/81/abstract