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Sclerosi Multipla: da Napoli nuova conferma per il metodo Zamboni

Creato il 13 febbraio 2013 da Yellowflate @yellowflate

BMC2013E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica BMC Neurology un nuovo studio italiano intitolato “Insufficienza venosa cronica cerebro spinale nella sclerosi multipla: un  fenomeno altamente prevalente legato all’età“.

Secondo alcuni ricercatori dell’Università Federico II° di Napoli questo studio si proponeva di indagare la prevalenza e la rilevanza clinica dell’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) in pazienti con sclerosi multipla (SM) e controlli sani, utilizzando l’ecocolordoppler extra e transcranico.

Sono stati esaminati146 pazienti con sclerosi multipla, che presentano sindrome clinicamente isolata, sclerosi multipla recidivante-remittente, secondariamente progressiva o primariamente progressiva, e 38 controlli sani. L’esame ecografico è stato eseguito secondo il protocollo Zamboni da tre ecografisti indipendenti. I risultati dell’esame ecografico sono stati confrontati con le caratteristiche cliniche e demografiche dei pazienti.


La CCSVI, definita con la presenza di almeno due criteri positivi di Zamboni, è stata trovata nel 76% dei pazienti con sclerosi multipla e nel 16% dei soggetti di controllo. Le anomalie B-mode delle vene giugulari interne come stenosi, valvole malformate, annuli e setti sono le lesioni più comunemente rilevate nei pazienti con sclerosi multipla (80,8%) e nei controlli (47,4%). E’ stata osservata una correlazione positiva tra la diagnosi ecografica di CCSVI e l’età del paziente (p = 0,003). Tuttavia, tale correlazione non è stata trovata nei controlli (p = 0,635). In particolare, non sono state trovate correlazioni significative tra i segni ecografici di CCSVI e le caratteristiche cliniche della sclerosi multipla, fatta eccezione per il flusso assente nelle vene giugulari, che è stato trovato più spesso a livello primario (p meno di 0.005) e secondario (p meno di 0.05) rispetto ai pazienti non progressivi. L’assenza di flusso nelle vene giugulari è risultata significativamente correlata con l’età del paziente (p meno di 0,0001).

Al termine dello studio, secondo gli autori, la CCSVI ecograficamente definita è comune nei pazienti con sclerosi multipla. Tuttavia, la CCSVI sembra essere principalmente associata con l’età del paziente, e scarsamente correlata con il decorso clinico della malattia.


Fonte: http://www.biomedcentral.com/1471-2377/13/20/abstract

COMMENTO:

Questo nuovo studio italiano conferma la correlazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara) e la sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale purtroppo non sono ancora note né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca, sopratutto nel ricco settore farmaceutico.

Vengono così smentiti i risultati annunciati (e non ancora pubblicati) dello studio CoSMo sulla prevalenza della CCSVI nella SM, promosso e finanziato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism-Aism), che incredibilmente parlano di una presenza di CCSVI nel solo 3% dei malati di SM.


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