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Sclerosi Multipla: da Roma nuova importante conferma per il Metodo Zamboni

Creato il 16 novembre 2013 da Yellowflate @yellowflate

phlebologyE’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Phlebology della prestigiosa Royal Society of Medicine uno studio intitolato “Prevalenza dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale nella sclerosi multipla: una valutazione ecografica in cieco“.

Alcuni ricercatori dell’Università di Roma “La Sapienza” hanno verificato la prevalenza dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale nei pazienti affetti da diverse forme cliniche di sclerosi multipla e nei soggetti sani utilizzando il protocollo ecografico di Zamboni combinato con l’esame ecografico in M-mode.

Sono stati arruolati 112 pazienti con sclerosi multipla e 67 soggetti sani di età da 20 a 67 anni. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a ecocolordoppler dei vasi del collo, ecocolordoppler transcranico, studio in M-mode del sistema delle valvole e delle anomalie venose. I soggetti erano positivi per l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale quando erano soddisfatti almeno due dei cinque criteri emodinamici del protocollo Zamboni. La condizione di insufficienza venosa cronica cerebrospinale è stata ulteriormente analizzata da un analisi multivariata comprensiva dell’età, sesso, durata della malattia, sottotipi di sclerosi multipla e punteggio della scala di disabilità per pazienti affetti da sclerosi multipla come variabili indipendenti.

Nessuno dei soggetti sani era positivo per l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale, mentre nel campione di pazienti affetti da sclerosi multipla la diagnosi è stata fatta nel 59,8% dei casi (p < 0,0001). Il primo criterio era il più frequente nei pazienti affetti da sclerosi multipla e insufficienza venosa cronica cerebrospinale (rispettivamente 54,4% e 76,1% , p < 0.001). Il secondo, terzo e quarto criterio non erano mai presenti nei soggetti sani, ma sono stati rilevati nei pazienti con sclerosi multipla. La positività del secondo criterio era associata con la diagnosi di insufficienza venosa cronica cerebrospinale nel 100% dei casi. Il terzo criterio aveva una prevalenza del 52,2% nel sottogruppo di pazienti con insufficienza venosa cronica cerebrospinale. Era positivo in 36 pazienti con sclerosi multipla ed era associato alla diagnosi di insufficienza venosa cronica cerebrospinale in tutti i casi tranne uno.

L’analisi multivariata ha mostrato che l’età, la durata della malattia, il sesso, i sottotipi di sclerosi multipla e il punteggio della scala di disabilità per pazienti affetti da sclerosi multipla non erano considerati fattori predittivi di questa condizione emodinamica.

Al termine dello studio, secondo gli autori, l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale è una condizione emodinamica fortemente associata con la sclerosi multipla e non è stata trovata nei controlli normali. L’aggiunta dell’ecografia in M -mode al protocollo diagnostico consente una migliore osservazione delle anomalie delle valvole venose.

Fonte: http://phl.sagepub.com/content/early/2013/11/15/0268355513512823.abstract

COMMENTO:

Questa importante ricerca universitaria italiana smentisce ancora una volta i risultati dello studio CoSMo, promosso e finanziato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism-Aism), secondo i quali l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni, non è associata alla sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce almeno 63.000 italiani e per la quale purtroppo non sono ancora note né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca soprattutto nel ricco settore farmaceutico.


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