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Sclerosi Multipla: dal Canada un altro studio mal eseguito sulla CCSVI di Zamboni

Creato il 09 ottobre 2013 da Yellowflate @yellowflate

telancetE’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica The Lancet uno studio intitolato “Prevalenza di restringimenti venosi extracranici alla venografia con catetere nelle persone con sclerosi multipla, nei loro fratelli, e nei controlli sani: uno studio caso-controllo in cieco“.

Secondo alcuni ricercatori dell’Università della Columbia Britannica di Vancouver (Canada), l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale è stata proposta come un’unica combinazione di ostruzioni venose extracraniche ed anomalie emodinamiche del flusso che si verificano solo nei pazienti con sclerosi multipla e non nelle persone sane. I primi rapporti indicavano che tutti i pazienti con sclerosi multipla avevano l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale. Gli autori hanno puntato a stabilire la prevalenza dei restringimenti venosi nei pazienti con sclerosi multipla , nei fratelli non ammalati, e nei volontari sani non imparentati.

E’ stato condotto uno studio multicentrico caso-controllo valutato in cieco su persone con sclerosi multipla, fratelli non ammalati, e volontari sani non imparentati. I partecipanti allo studio sono stati arruolati tra gennaio 2011 e marzo 2012, e comprendevano177 adulti: 79 con sclerosi multipla, 55 fratelli e 43 controlli non imparentati, provenienti da tre centri in Canada. Sono stati valutati i restringimenti delle vene giugulari interne ed azygos con la venografia con catetere e con i criteri ecografici per l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale proposti da Zamboni e colleghi . I dati della venografia con catetere erano disponibili per 149 partecipanti ed i dati ecografici per 171 partecipanti.

I criteri della venografia con catetere per l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale sono risultati positivi per uno delle 65 (2 %) persone con sclerosi multipla, uno dei 46 (2%) fratelli, e uno dei 32 ( 3 % ) controlli non imparentati (p = 1.0 per tutti confronti). Restringimenti di qualsiasi grande vena, superiori al 50% erano presenti in 48 delle 65 (74%) persone con sclerosi multipla, in 31 dei 47 (66 %) fratelli (p = 0.41 per il confronto con i pazienti con sclerosi multipla) , e in 26 dei 37 (70 %) controlli non imparentati (p = 0,82). I criteri ecografici per l’insufficienza venosa cronica ceebrospinale sono stati soddisfatti in 35 dei 79 (44 %) soggetti con sclerosi multipla, 17 dei 54 (31 %) fratelli (p = 0,15 per il confronto con i pazienti con sclerosi multipla) e 17 dei 38 (45%) controlli non imparentati (p = 0,98). La sensibilità dei criteri ecografici per la rilevazione di restringimenti maggiori del 50% con la venografia con catetere era di 0.406 (95% CI 0.311 -0.508), e la specificità era di 0,643 (0.480 -0.780 ).

Al termine dello studio, secondo gli autori, è stato dimostrato che l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale si verifica raramente sia nei pazienti con sclerosi multipla che nelle persone sane. I restringimenti venosi extracranici superiori al 50% sono un riscontro frequente nei pazienti con sclerosi multipla, nei fratelli non ammalati e nei controlli non imparentati. I criteri ecografici non sono né sensibili né specifici per restringimenti alla venografia con catetere . Il significato dei restringimenti venosi per la sintomatologia della sclerosi multipla rimane sconosciuto.

Fonte: http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736%2813%2961747-X/fulltext

COMMENTO:

Narrowing” è un termine generico che era stato utilizzato dalle televisioni canadesi per far capire il concetto di CCSVI fra la gente comune. Già molti studi con MRV (Zivadinov) avevano dimostrato che le aree di sezione ed i diametri delle vene con CCSVI non sono differenti da quelle sane. Ma le stenosi della CCSVI, è chiarito da decine e decine di pubblicazioni, non sono dovute ad un restringimento della parete ma piuttosto alla presenza di ostacoli intraluminali e di compressioni esterne, situazioni, specie la prima, non evidenziabili con la misura del diametro del vaso. Inoltre la differenza nell’area di sezione secondo i criteri di Zamboni, non si rileva nella posizione supina in cui viene eseguita la flebografia, bensì sottraendo l’area in posizione supina dall’area in posizione seduta. Molti pazienti con CCSVI hanno differenze enormi di questo parametro, peraltro non misurato nel British Columbia.


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