E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Sang Thrombose Vaisseaux un interessante articolo intitolato “L’insufficienza venosa cronica cerebro spinale nella sclerosi multipla: valutare i risultati“.
Secondo il medico austriaco Dr. Franz Schelling, l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) evidenzia ostacoli al drenaggio venoso del cervello e della midollo spinale. La sclerosi multipla clinicamente definita (CDMS) viene diagnosticata come una “disseminazione nello spazio e nel tempo” di lesioni nel cervello e nel midollo spinale, in mancanza di una specifica caratterizzazione. Questa definizione della CDMS e la sua attribuzione ad una demielinizzazione di tipo autoimmune (che comunque distrugge gli assoni) non è mai stata dimostrata e complica la valutazione del suo ruolo nella CCSVI e nelle altre anomalie venose nello sviluppo di condizioni classificate come CDMS. In questo articolo vengono focalizzate osservazioni post mortem e con risonanza magnetica su casi storicamente specifici di sclerosi multipla. Esse dimostrano l’esistenza di lesioni venodinamiche che può essere spiegata solo da forti impatti di veloci inversioni del flusso venoso (FVFIs), che possono essere di durata molto breve. Per comprendere la venodinamica di questo tipo o “VDMS” è necessario determinare l’origine degli impatti venosi e come sono diretti e limitati ai settori della lesione. Secondo l’autore la comprensione di queste dinamiche del flusso venoso è fondamentale per valutare complessivamente il significato della CCSVI; sembra indispensabile per garantire il successo delle angioplastiche, ed è fondamentale per lo sviluppo di opzioni alternative razionali di trattamento nei casi di sclerosi multipla clinicamente definita in cui gli interventi per la CCSVI non raggiungono i risultati attesi.
Fonte: http://www.jle.com/e-docs/00/04/81/F7/resume.phtml