Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Helsinki, l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) è stata proposta come un importante fattore di rischio per la sclerosi multipla (SM). Lo scopo del loro studio era di valutare l’accordo inter-osservatore tra due esaminatori ecografisti e di confrontare i risultati nei pazienti con sclerosi multipla e nei partecipanti di controllo.
E’ stato quindi effettuato uno studio prospettico controllato in cieco su pazienti con SM diagnosticata entro i 2 anni (SM ≤ 2, n = 39), su pazienti diagnosticati più di 10 anni fa (SM> 10, n = 43) e su partecipanti di controllo bilanciati per età e sesso (n = 40). Gli esami ecografici sono stati eseguiti da due esaminatori indipendenti. Sono stati verificati i criteri della CCSVI 1, 3, 4 e 5, come proposti da Zamboni: (1) reflusso nelle vene giugulari interne (IJV) e nelle vene vertebrali (VV), (3) sezione trasversale della IJV (CSA) ≤ 0,3 cm2, (4) assenza di flusso nelle IJV e VV, e (5) controllo posturale invertito del deflusso venoso.
I criteri 1, 4 e 5 sono stati incontrati in meno del 10% dei pazienti con SM e dei partecipanti di controllo, come studiato dai due esaminatori. Il livello di accordo inter-osservatore era basso per tutti i parametri tranne che per la valutazione della CSA della IJV a livello della tiroide. I risultati che soddisfano il criterio 3 della CCSVI (CSA ≤ 0,3 cm2) sono stati osservati in 18/40 (45%) dei partecipanti di controllo, e in 24/37 (65%) dei ≤ 2 pazienti SM (p = 0,09 vs gruppo di controllo) e in 30/43 (70%) dei > 10 pazienti SM (p = 0,022 vs partecipanti di controllo).
Al termine dello studio, secondo gli autori, la fattibilità dei criteri CCSVI per uso comune è discutibile a causa del basso accordo inter-osservatore. Le vene giugulari interne di piccolo calibro che soddisfano il criterio 3 della CCSVI sembrano comuni sia nei partecipanti finlandesi di controllo che nei pazienti con SM, ma il significato clinico di questo risultato è discutibile.
Fonte: http://www.ejves.com/article/S1078-5884%2813%2900444-9/abstract
COMMENTO:
Questo piccolo studio condotto da medici vascolari finlandesi dimostra come in assenza di uno specifico training sia molto difficile diagnosticare la CCSVI scoperta da Zamboni, potenzialmente correlata con la sclerosi multipla.
L’esame ecodoppler è affidabile solo se eseguito da mani esperte, cioè da medici che sanno bene che cosa cercare.
Altrimenti è tempo e denaro sprecato, come recentemente successo anche per lo studio CoSMo, promosso e finanziato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism-Aism), rivelatosi un vero e proprio buco nell’acqua.