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Sclerosi Multipla: dalla Polonia un interessante case-report sul trattamento della CCSVI

Creato il 17 ottobre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Sclerosi Multipla: dalla Polonia un interessante case-report sul trattamento della CCSVIE’ stato pubblicato sulla rivista medica Case Reports in Surgery un interessante articolo (case-report) intitolato “Intrappolamento della vena giugulare interna in un paziente con sclerosi multipla“.

Alcuni ricercatori polacchi, coordinati dal dr. Marian Simka di Katowice, hanno descritto il caso di un paziente con sclerosi multipla che presentava una compressione della vena giugulare interna causata dal muscolo omoioideo atipico. In precedenza questo paziente era stato sottoposto ad angioplastica con palloncino della stessa vena giugulare interna. Dieci mesi dopo questa procedura endovascolare, l’ecodoppler ha dimostrato che la parte centrale della vena trattata era collassata, senza alcun deflusso. Nuovamente, la vena è stata allargata ed il flusso è stato ripristinato quando la bocca del paziente rimaneva aperta. Perciò l’anormalità era probabilmente causata dalla compressione muscolare. Un’esplorazione chirurgica ha confermato che il muscolo omoioideo atipico comprimeva la vena. Di conseguenza, il muscolo patologico è stato sezionato. Un controllo ecografico tre settimane dopo la procedura chirurgica ha dimostrato una vena decompressa con deflusso venoso completamente restaurato. Secondo gli autori, anche se una simile compressione muscolare può essere trattata chirurgicamente con successo, la ricerca futura deve stabilire la sua rilevanza clinica.

Fonte: http://www.hindawi.com/crim/surgery/2012/293568/

COMMENTO:

Questo interessante case-report dimostra come la ricerca sui migliori trattamenti per l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara), debba essere ancora perfezionata sulla base delle varie casistiche, che spesso non sono affatto uniformi.

Lo studio multicentrico Brave Dreams, promosso e finanziato dalla Regione Emilia Romagna, aiuterà a chiarire questi aspetti. Appare pertanto del tutto incomprensibile il tentativo di alcuni neurologi (notoriamente poco esperti del campo vascolare) di fermarlo, probabilmente in favore delle sperimentazioni sui farmaci, forse maggiormente remunerative. La ricerca va sostenuta e non bloccata.


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