Questi studi “negativi” curiosamente hanno trovato grande risalto nei media, che si sono subito affrettati a cercare di smontare la teoria di Zamboni con alcuni titoli piuttosto sprezzanti.
Scrive la Kingston che nel mese di agosto del 2013 è stata invece pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Journal of Vascular Surgery (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23948669 ) una ricerca italiana sulla sicurezza ed efficacia dell’angioplastica per il trattamento di CCSVI che non ha ricevuto praticamente alcuna menzione da parte dei media: gli autori hanno trovato blocchi venosi nel 98 per cento dei 1.200 soggetti con sclerosi multipla trattati!).
Forse basterebbe questo singolo studio a dimostrare che esiste una correlazione tra la CCSVI scoperta da Zamboni nel 2007 e la sclerosi multipla, ma purtroppo per alcuni non è così.
Chissà perché…
Fonte: http://www2.macleans.ca/2014/01/05/ccsvi-2013-debunking-spin-and-legal-drama/