Dopo la discutibile intervista a Rete 8 della neurologa di Chieti Alessandra Lugaresi ( http://youtu.be/IeXNHKQZoZs ), che ha liquidato il " metodo Zamboni " (come lo chiama lei) abbiamo chiesto un parere anche al Dr. Raffaello Pagani, chirurgo vascolare di lunga esperienza ed esperto di CCSVI.
Ecco la sua articolata risposta:
"La CCSVI o insufficienza venosa cronica cerebro spinale non è "un metodo" ma una nuova patologia vascolare scoperta dal Prof Zamboni e riconosciuta per la prima volta nel 2009 dalla comunità scientifica vascolare internazionale nel Congresso mondiale dell'IUP tenutosi a Montecarlo e ribadita nel 2013 nel Documento di Consenso dell'Unione Internazionale di Flebologia (IUP) discusso e votato a Boston nel Settembre 2013 : in tale documento,intitolato "Diagnosi e trattamento delle malformazioni venose" e pubblicato sul sito della prestigiosa rivista scientifica International Angiology dell'Unione Internazionale di Flebologia (IUP) è stata sancita in modo chiaro e netto l'esistenza della CCSVI e il suo riscontro in diverse malattie neurodegenerative, tra cui la sclerosi multipla (in relazione a quest'ultima in letteratura ci sono tre meta-analisi che lo dichiarano).
Come specialista in Chirurgia Vascolare ho voluto precisare tutto quanto sopra premesso (peraltro già ampiamente diffuso e codificato) per difendere con fortezza e con decisione questa nuova malattia vascolare dagli attacchi dei detrattori che mirano soltanto alla sua distruzione senza il logico passaggio di un confronto corretto e di una sana cooperazione.
A tal proposito nell'intervista televisiva rilasciata dalla Dottoressa Neurologa Alessandra Lugaresi il giudizio da lei espresso sulla CCSVI mi è sembrato abbastanza superficiale, non corroborato, nei suoi termini di negatività, da alcuna argomentazione scientifica che comprovasse il suo "parere contro"; si è parlato quasi esclusivamente del parere riferito dai suoi pazienti e della loro presunta e generica insoddisfazione e non già della sua scientificità neurologica.
Si è ulteriormente convalidato il concetto di "terrorismo psicologico" esercitato nei pazienti affetti da SM a riguardo della risoluzione terapeutica vascolare.
Quanto ai pazienti in cui la "PTA ha dato giovamento (e questa è una grande ammissione da parte sua) ma poi non è durato molto per cui non vale la pena di considerare tale terapia",la inviterei a interrogare quel 52 % di pazienti nei quali la PTA effettuata è durata e persiste nel tempo,con chiaro beneficio nella qualità di vita degli stessi pazienti.
Infine per quanto concerne la sua citazione di un caso di complicanza nella PTA accaduta a un suo paziente,inviterei la dottoressa a visitare la letteratura scientifica,dove sono pubblicati numerosi lavori che affermano la sicurezza dell'intervento di Angioplastica (PTA) per la CCSVI.
Dr. Raffaello Pagani
specialista in Chirurgia Vascolare"