Egregi Signori,
il 9 ottobre 2013 è stato pubblicato sul sito di The Lancet ( http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736%2813%2961747-X/abstract ) uno studio canadese di Traboulsee et al. intitolato " Prevalence of extracranial venous narrowing on catheter venography in people with multiple sclerosis, their siblings, and unrelated healthy controls: a blinded, case-control study " (Prevalenza di restringimento venosi extracranici alla venografia con catetere in persone con sclerosi multipla, nei loro fratelli, e nei controlli sani non imparentati: uno studio in cieco caso-controllo".
Contemporaneamente è stato anche pubblicato ( http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736%2813%2961912-1/abstract ) un duro editoriale di Friedemann-Wattjes intitolato "Chronic cerebrospinal venous insufficiency in multiple sclerosis: the final curtain" (Insufficienza venosa cronica cerebrospinale nella sclerosi multipla: il sipario finale) che citava sarcasticamente più volte il prof. Zamboni.
Secondo gli autori canadesi, il loro studio (molto pubblicizzato dalla stampa) dimostra che l'insufficienza venosa cronica cerebrospinale si verifica raramente sia nei pazienti con sclerosi multipla che nelle persone sane. Un restringimento venoso extracranico superiore al 50% è un riscontro frequente nei pazienti con sclerosi multipla, nei fratelli non affetti, e nei controlli indipendenti. I criteri ecografici non sono né sensibili né specifici per i restringimenti alla venografia con catetere. Il significato dei restringimenti venosi nella sintomatologia della sclerosi multipla rimane sconosciuto.
Il prof. Paolo Zamboni dell'Università di Ferrara ha inviato alla rivista The Lancet ed al prof. Traboulsee una lettera di risposta, secondo la quale il tasso di stenosi nell'angiografia è calcolato confrontando il diametro della stenosi con quello del segmento immediatamente precedente. In questo articolo è stato proposto un nuovo metodo che confronta, lungo l'intera lunghezza anatomica della vena giugulare interna, il punto più ampio con quello più stretto.Tuttavia, la giugulare nei casi normali è caratterizzata da una grande variabilità nelle dimensioni, con variazioni > 50% del diametro confrontando il bulbo con qualsiasi altro punto della vena. A suo avviso, questa è la ragione per cui la metodologia proposta non era in grado di separare i controlli sani dai casi di SM.
The Lancet in 11 mesi non ha mai pubblicato la lettera del prof. Zamboni, alla quale avrebbe potuto replicare il prof. Traboulsee.
Questo vostro atteggiamento è antiscientifico e veramente poco corretto.In data 21.12.2014 la dettagliata risposta tecnica del prof. Zamboni è stata pubblicata invece dalla rivista scientifica Veins & Lymphatics e se qualcuno di voi fosse interessato alla valutazione dell'ostruzione venosa primaria clicchi sul seguente link : http://www.pagepressjournals.org/index.php/vl/article/view/vl.2014.4195
Questa è scienza signori.Distinti saluti.
Alessandro Rasman (Trieste, Italia)