In questi primi mesi del 2013 con un certo risalto mediatico sono stati pubblicati su alcune riviste scientifiche neurologiche studi con ecocolordoppler che negano una reazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara), e la sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale purtroppo non sono ancora note né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca soprattutto nel ricco settore farmaceutico.
Gran parte di questi studi “contrari” all’ipotesi formulata dal prof. Zamboni provengono da centri neurologici, italiani ed esteri con importanti conflitti d’interessi da parte degli autori (rapporti con le case farmaceutiche).
Sarebbe molto utile una classifica della prevalenza della CCSVI nella sclerosi multipla registrata secondo che gli autori abbiano o meno conflitti di interesse.
Fra quelli che hanno conflitti di interesse il “campione” di prevalenza della CCSVI nella SM è Zivadinov (Buffalo) con il 62%, di seguito da Centonze (Roma Tor Vergata) con il 50%, ma tutti gli altri studi si assestano tra lo 0 e il 16%. Fra gli autori liberi (i vascolari) la prevalenza varia invece dal 70 al 100%.
L’operatore dipendenza dell’esame ecocolordoppler comprende anche il conflitto di interessi? Sembra di sì…