L'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara ha comunicato ieri in via ufficiale ( http://www.ospfe.it/area-comunicazione/news/il-reclutamento-dei-pazienti-per-lo-studio-brave-dreams-e-terminato-i-risultati-definitivi-fra-un-anno ) il termine del reclutamento e degli interventi nello studio multicentrico Brave Dreams ( http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23034121 ), promosso e finanziato dalla Regione Emilia Romagna, che darà risposte definitive sull'efficacia e la sicurezza dell'angioplastica nei malati di sclerosi multipla, malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale non si conoscono ancora né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca, soprattutto nel ricco e lucrativo settore farmaceutico.
Dalla lettura dell'elenco dei centri partecipanti allo studio emergono purtroppo delle sorprese rispetto a quelli che avevano presentato la domanda di partecipazione all'inizio del 2011. http://www.ccsvi-sm.org/node/679
Diversi centri Sm si sono infatti ritirati dallo studio probabilmente grazie alle pressioni subite dalla Società Italiana di Neurologia (Sin), che tramite il suo potentissimo ex Presidente Giancarlo Comi aveva inviato nel 2011 una lettera a tutti i centri sclerosi multipla italiani.
Dall'elenco in particolare sono spariti i centri Sm di Lecce, Torino, Trieste, Udine (aggiuntosi in seguito e poi mai partito), Chieti (con la neurologa responsabile Alessandra Lugaresi che di recente ha addirittura sparato a zero con il " metodo Zamboni" come lo chiama lei http://youtu.be/IeXNHKQZoZs ), diversi centri lombardi dove il diktat di Comi evidentemente ha avuto molto seguito (Bergamo, Busto Arsizio, Como e Milano S. Donato) ed incredibilmente l'Ospedale Cannizzaro di Catania, dove uno dei vascolari un tempo più attivi sull'argomento (il dr. Cacciaguerra) ha purtroppo da tempo " cambiato idea " seguendo una strampalata teoria tutta sua, peraltro completamente priva di dati preliminari pubblicati in letteratura).
Particolare infine il caso di Padova, che nel 2012 era stata esclusa ingiustamente per via di alcune interviste dell'angiologo proponente (il dr. Avruscio).
Per fortuna nonostante tutto questo lo studio si concluderà entro quest'anno e viste le incredibili opposizioni è un piccolo miracolo italiano.
Un grazie particolare all'Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla Onlus che ha contribuito attivamente alla raccolta fondi per lo studio.