Come conseguenza di questo atto molto discutibile, che ha discriminato i malati di sclerosi multipla, alcune Regioni italiane hanno ordinato ai propri ospedali il blocco dei trattamenti “solo” per questa categoria di malati, costringendoli a rivolgersi ai privati, in Italia e all’Estero, con ingenti spese per le loro famiglie.
Nella Regione Friuli Venezia Giulia, una delle prime Regioni ad applicare il blocco (con l’ex Assessore pure disabile), nell’ottobre scorso è stata presentata una petizione con quasi 11.000 firme che chiede l’immediato ripristino dei trattamenti di angioplastica anche per i malati di sclerosi multipla.
In merito ecco il parere del Dr. G. Campalani, un cardiochirurgo dell’Irlanda del Nord che è stato trattato per la CCSVI nel 2007 e che continua a stare bene. Il Dr. Campalani ritiene che sia ingiustificato negare ai pazienti una procedura comune come l’angioplastica.
“Non capisco come si possa sostenere una simile menzogna. L’angioplastica non è il trattamento per la sclerosi multipla. E’ per le anomalie vascolari ed il cittadino ha il diritto di ricevere gratuitamente una procedura approvata. Questo è tutto.
Nel mio ospedale si fanno 1500 interventi di angioplastica all’anno. E’ routine, lavoro quotidiano. Penso che vietarla, per portarla via non offrendola al paziente, sia un peccato capitale”.
Il nuovo Ministro della Salute prof. Balduzzi e tutti gli Assessori regionali alla Sanità dovrebbero ben riflettere su quanto sta accadendo in Italia, dove a rimetterci c’è solo il malato di sclerosi multipla.
Fonte: http://www.youtube.com/watch?v=xKgganSjKEQ
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