E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica F1000Prime Reports un interessante articolo (review) intitolato “Eziopatologia della sclerosi multipla: siamo sulla strada sbagliata?“.
Secondo il prof. Peter K. Stys dell’Università di Calgary (Canada), nonostante un secolo di intense ricerche, la causa della sclerosi multipla ci è sfuggita. E’ chiaro che esiste un importante fenotipo progressivo degenerativo insieme ad un’importante componente infiammatoria autoimmune, e un attento esame istopatologico mostra sempre, in misura maggiore o minore, una concomitante degenerazione/demielinizzazione e una risposta immunitaria delle cellule T-dipendenti adattive. Dato questo quadro, è difficile, se non impossibile, dire definitivamente se la degenerazione o l’autoimmunità è l’iniziatore della malattia. In questo articolo, il prof. Stys presenta le prove a favore e contro entrambi i modelli e ipotizza che, in contrasto con la visione accettata, è altrettanto probabile che la sclerosi multipla sia una malattia degenerativa che provoca secondariamente una risposta autoimmune, e suggerisce come questo potrebbe influenzare gli approcci terapeutici.
Fonte: http://f1000.com/prime/reports/m/5/20/
NOTA di CCSVI in Multiple Sclerosis (USA):
scrive Stys: “Adottiamo una posizione non convenzionale e ipotizziamo che la SM sia una malattia degenerativa alla radice, proprio come l’Alzheimer, il Parkinson e molte altre malattie degenerative progressive del sistema nervoso centrale di causa sconosciuta. Come la maggior parte di tali malattie, il processo patologico probabilmente inizia anni o forse decenni prima dell’esordio clinico iniziale. A sostegno di questo, gli adolescenti con SM non hanno solo un volume cerebrale significativamente ridotto, ma anche una dimensione della testa ridotta [47], il che implica che la malattia probabilmente iniziata molti anni prima, mentre il cranio era ancora in crescita“.