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Sclerosi Multipla: il parere del Dr. Pietro Bavera (Milano) sullo studio Cosmo di Aism

Creato il 09 settembre 2013 da Yellowflate @yellowflate

bavera2“Lo scopo dello studio, da quanto si può evincere, era di dimostrare la totale inesistenza di una anomalia vascolare, la ormai nota CCSVI di cui tutto il mondo scientifico e non tratta e discute, spesso con sessioni specifiche nell’ambito di Congressi Medici sia Nazionali che Internazionali.

Moltissimi Specialisti in Chirurgia Vascolare e Radiologia Interventistica presentano lavori, risultati con numeri importanti e immagini che da sole valgono più di mille parole, e tutti concordano sul fatto che la CCSVI esiste. Ma allora e ancora perché negarne l’esistenza?

La CCSVI, come patologia o meglio come anomalia vascolare è da sempre stata associata alla Sclerosi Multipla, malattia di competenza Neurologica che nessuno ha mai voluto discreditare o disconoscere.

Nell’ambito di questa terribile malattia, che colpisce tanti giovani che potrebbero benissimo essere nostri figli data l’età (di noi medici), si è riscontrato in parallelo una elevata frequenza di anomalie vascolari a carico del sistema vascolare drenante (cioè venoso) dall’encefalo e midollo verso il sistema cuore e polmoni.

Da Specialista in Chirurgia Vascolare dell’Università di Milano, formato in una delle più note e qualificate Scuole italiane con ottimi Maestri, mi sono sempre dedicato alla diagnostica vascolare, venosa ed arteriosa e di questo mi occupo dal 1982, non da poco tempo.

La CCSVI è entrata nel mio bagaglio di diagnostico vascolare a metà giugno 2010 inizialmente in una condizione mista di scetticismo e curiosità. Questa condizione è indispensabile per avere anche la spinta nel voler capire e crescere come medico. Disconoscere a priori è solo dannoso.

Già nel 2007 avevo pubblicato, assieme ad altri Colleghi, un lavoro riguardante l’anomala frequenza di trombosi venose profonde in malati affetti da sclerosi multipla, presentando i risultati in più riprese a congressi internazionali. Probabilmente i Malati di questa malattia hanno in toto una predisposizione alle patologie venose.

A questo punto la curiosità e volontà di capire la CCSVI si è trasformata in una sequenza automatica di esami che in due anni e mezzo mi ha condotto ad valutare più di 1500 Pazienti, di cui poco più di 600 sottoposti ad intervento di angioplastica. Alcuni risultati di questa mole di lavoro sono stati presentati ad ottobre 2012 al Congresso Nazionale del Collegio Italiano di Flebologia tenutosi a Napoli nell’ambito di una sessione dedicata a questa patologia vascolare.

I risultati che ho ricavato da questi esami, sempre effettuati in assenza di conflitti d’interesse, mi hanno condotto a credere che la CCSVI è una anomalia vascolare presente in circa il 90% dei malati affetti da Sclerosi Multipla. Non solo, ho potuto constatare, da testimonianze dirette, che una elevata percentuale di malati ha potuto trarre benefici dal trattamento con angioplastica di specifici territori venosi che presentavano queste anomalie. Purtroppo ho potuto anche constatare che i risultati migliori si verificano nei Malati che hanno una diagnosi “giovane” mentre si sono rivelati meno efficaci in quelle situazioni dove la malattia aveva avuto anni di tempo per fare danni.

Personalmente non ritengo essere un visionario e penso obiettivamente potermi definire un “diagnostico esperto” e così faccio veramente fatica capire perché i risultati dello Studio Cosmo siano diametralmente opposti ai miei e dei numerosi altri Specialisti nazionali e stranieri che hanno risultati simili ai miei, anch’essi esperti e non visionari.

Ancora ritengo sia un vero peccato che questo imponente Studio sia stato effettuato, senza la presenza di Specialisti Vascolari che a ogni buon diritto avrebbero dovuto esserci, visto che si tratta di anomalie vascolari.

Faccio ancora più fatica a capire perché così poca importanza venga data alle numerose testimonianze dei Pazienti che riferiscono aver tratto beneficio dalle “correzioni emodinamiche” ottenute dall’angioplastica. Eppure queste Persone dovrebbero avere più voce in capitolo ed essere ascoltate.

Mi riesce difficile capire, e con me le numerose testimonianze dei Malati, perché una sana e costruttiva collaborazione tra Specialisti sia così complicata, per non dire quasi impossibile.

Il Mondo Scientifico ha sempre presentato scontri di opinioni e contrasti ma credo che questa volta si sia persa una occasione d’oro. Peccato.

Alla fine, come accade sempre più spesso, saranno i Malati che decideranno ed avranno ( o dovrebbero avere) l’ultima parola.

Curarsi è un diritto sacrosanto ed ognuno dovrebbe poterlo fare dove vuole, con chi vuole e, soprattutto, quando ne ha bisogno.

Personalmente credo che la CCSVI esista e faccia parte di una terribile malattia come la Sclerosi Multipla ma, gradualmente, si sta sviluppando l’idea che sia presente anche in altre patologie neurologiche progressive. Il capitolo è ancora aperto, la curiosità ancora tanta, i Malati sono sempre troppi e la loro qualità di vita non sufficientemente adeguata.

Alla mia prima domanda “perche?” penso aver dato una risposta personale e piuttosto articolata, ad ognuno la libertà di interpretarla come meglio crede nel rispetto del lavoro dei singoli individui.

Ora speriamo che al Prof. Zamboni sia riconosciuta la pari opportunità di portare a termine lo Studio Brave Dreams che purtroppo è partito in ritardo. La strada è ancora lunga ma la “malattia” non aspetta.”

Dr. Pietro Maria Bavera

Specialista in Chirurgia Vascolare


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