Magazine Medicina

Sclerosi Multipla: immagini di risonanza magnetica del ferro a 3 Tesla nella SM iniziale

Creato il 21 agosto 2013 da Yellowflate @yellowflate

western_logoSecondo il Dr. Matthew P. Quinn dell’Università dell’Ontario Occidentale la sclerosi multipla (SM) è la malattia neurologica più comune nei giovani canadesi, ma la sua eziologia rimane oscura. Due risultati potenzialmente correlati alla SM sono i depositi di ferro nel cervello e la presenza di piccole vene nelle lesioni della sostanza bianca. La sua tesi riguarda lo sviluppo e l’applicazione di strumenti di imaging di risonanza magnetica a 3 Tesla per visualizzare il ferro e le vene nella sclerosi multipla precoce.

Per facilitare la misurazione della concentrazione del ferro, nonché per la produzione di venogrammi cerebrali, è stata ottimizzata la suscettibilità pesata di immagini multistrato (SWI), utilizzando simulazioni numeriche e input dai medici. Sono state convalidate le misure di R2*, un parametro di risonanza magnetica che pesa linearmente la concentrazione del ferro.

Successivamente, è stata proposta la quantificazione del calibro delle vene giugulari interne (IJVs) da venogrammi di risonanza magnetica. Le IJVs sono implicate nel modello di SM con insufficienza venosa cerebrospinale, una teoria sempre più contestata che attribuisce i depositi di ferro della SM alle anomalie venose. E’ stato riportato che il coefficiente di variazione della misurazione della sezione trasversale media delle IJVs è nell’ordine del 7%.

Sono state eseguite indagini quantitative della concentrazione del ferro in una coorte di pazienti a rischio di diagnosi di SM, rispetto ai controlli sani. E’ stato riportato un aumentato R2* (ferro putativo) sia nella sostanza grigia profonda che corticale dei pazienti. Successivamente è stata misurata l’area della IJV, trovando un trend per la riduzione del calibro totale della IJV nei pazienti, tuttavia, non è stata trovata alcuna correlazione tra le variazioni dell’R2* e l’area della IJV.

E’ stata studiata la capacità della suscettibilità pesata di immagini multistrato per rilevare venature centrali dentro l’iperintensità della sostanza bianca (WMHS). E’ stato scoperto che i pazienti che erano passati da una sindrome clinicamente isolata (CIS) alla SM avevano una frazione più grande di lesioni con venature centrali rispetto ai pazienti con CIS non convertita ed ai controlli sani. Inoltre, tutti i pazienti che avevano ricevuto una diagnosi di SM all’interno della finestra dello studio avevano >40% delle lesioni con venature centrali alla loro linea basale di CIS, suggerendo ci può essere un valore predittivo di questo biomarcatore.

I soggetti da questi ultimi due studi rappresentano un sottoinsieme della coorte in uno studio longitudinale in corso. Utilizzando la metodologia descritta nella tesi, l’autore è in grado di approfondire diversi biomarcatori di malattia per comprendere meglio la patologia iniziale nella SM.

Fonte: http://ir.lib.uwo.ca/etd/1392/



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog