Nel prossimo numero di settembre della rivista scientifica Phlebology verrà pubblicato uno studio intitolato “Accuratezza diagnostica degli attuali criteri ecografici per l’individuazione di anomalie di deflusso nelle vene giugulari interne“.
Secondo alcuni ricercatori polacchi, coordinati dal Dr. Marian Simka di Katowice, lo studio mirava a valutare il valore diagnostico dell’ecodoppler per la valutazione di anomalie nelle vene giugulari interne (IJVs).
Sono state valutate centosedici IJVs in 58 pazienti con associata sclerosi multipla. I rsiultati degli ecodoppler sono stati confrontati con i risultati dell’esame di riferimento: la venografia con catetere.
E’ stato trovato almeno un criterio extracranico ecografico positivo suggestivo di anomalia venosa nel 92,2% delle vene valutate. Eppure, sensibilità, specificità, valori predittivi positivi e negativi dell’ecografia erano bassi: 93,4%, 12,0%, 79,4% e 33,3% per almeno un criterio positivo, e per almeno due criteri positivi: rispettivamente 29,3%, 75,0%, 81,8% e 21,7%.
Al termine dello studio, secondo gli autori, la ricerca ha dimostrato che i criteri ecografici extracranici attualmente utilizzati per l’individuazione di anomalie venose ostruttive nelle IJVs sono di limitato valore diagnostico. Per il momento, la diagnosi di questa patologia vascolare deve essere data usando la venografia con catetere.
Fonte: http://phl.sagepub.com/content/28/6/285.abstract
COMMENTO:
Questo studio, pubblicato su una rivista di prestigio, indirettamente è una risposta ai risultati (non ancora pubblicati su alcuna rivista scientifica) dello studio CoSMo, promosso e finanziato all’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism-Aism), secondo i quali la CCSVI sarebbe stata trovata solo nel 3% dei malati di sclerosi multipla.
I neurologi che affermano che lo studio CoSMo sia definitivo pronunciano una bestialità scientifica su un campo (quello vascolare) che tra l’altro non è il loro.