Dr. Fabrizio Salvi, neurologo 28-5-2011:
La clinica della CCSVI
Quello che abbiamo osservato nei nostri pazienti dopo trattamento di PTA.
Subito dopo la procedura i seguenti sintomi si sono modificati suggerendo uno stretto rapporto causa-effetto con la mutata emodinamica venosa:
- FATICA
- CEFALEA
- QUALITA’ DEL SONNO
- MEMORIA DI LAVORO
Nei pazienti con SM la fatica è il sintomo più comune e uno dei quadri più debilitanti.
Più del 40% dei pazienti lo descrivono come il sintomo più disabilitante, una percentuale più alta della debolezza, spasticità, dei problemi motori o dei problemi vescicai o intestinali.
L’eziopatofisologia della fatica nella SM rimane al momento sconosciuta.
La cefalea è sicuramente sottostimata nella SM. La sua prevalenza nella popolazione di soggetti con SM è più alta della popolazione media.
Può accompagnare o precedere una riacutizzazione della malattia.
Spesso peggiora in posizione supina o compare nel cuore della notte.
Altre condizioni associate ad un aumento della pressione venosa a livello cerebrale presentano cefalea quale sintomo maggiore (es. L’ipertensione endocranica benigna).
I disturbi del sonno nella SM sono clinicamente poco indagati dai neurologi anche se più del 50% dei soggetti con SM sono “cattivi dormitori”.
I più comuni disturbi includono l’insonnia, la sindrome delle gambe senza riposo, la narcolessia e il REM behavior.
La frammentazione del sonno porta a sonnolenza diurna, ad un aumento della fatica, a una bassa qualità di vita.
Fonte (video): http://youtu.be/fHQoGGw9tXw