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Sclerosi Multipla: la compressione del muscolo omoioideo sulla vena giugulare interna

Creato il 09 giugno 2013 da Yellowflate @yellowflate

Musculus_omohyoideusRecentemente ha suscitato molto interesse un interessante articolo pubblicato sulla rivista scientifica Phlebology della prestigiosa Royal Society of Medicine da un team multidisciplinare italiano ed intitolato “Intrappolamento del muscolo omoioideo della vena giugulare interna. Un meccanismo patogenetico non ancora chiaro“.


Secondo gli autori, coordinati dal Dr. Sergio Gianesini e dal Prof. Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara (coloro che hanno scoperto la CCSVI nel 2007), la compressione del muscolo omoioideo sulla vena giugulare interna sembra essere una possibile causa di ostruzione venosa, ma diversi aspetti anatomici e fisiopatologici necessitano di ulteriori indagini. Tale quadro potrebbe causare l’inefficacia dell’angioplastica venosa con palloncino e dunque deve essere considerato nella fase pre-operatoria.

L’argomento è estremamente innovativo e potrebbe fornire una spiegazione dei non pochi casi dove l’intervento di angioplastica per la CCSVI fallisce e i malati tonano a casa delusi dalla procedura, talvolta dopo aver pagato ingenti somme di denaro per interventi rivelatisi inefficaci.

La futura ricerca chiarirà meglio questi aspetti come delineato dagli stessi autori dell’articolo. Nel frattempo è meglio diffidare chi garantisce per pure finalità commerciali e speculative sicurezze dall’intervento di angioplastica senza tra l’altro aver mai pubblicato dati in letteratura a supporto delle proprie affermazioni.

Sull’argomento abbiamo anche trovato un interessante studio pubblicato nel 2008 sulla rivista scientifica Clinics ed intitolato “Uno studio della variabilità anatomica del muscolo omoioideo e la sua rilevanza clinica“.

Secondo alcuni ricercatori indiani il muscolo omoioideo è un muscolo lungo e sottile composto da ventri superiori e inferiori ed un tendine intermedio, che corre obliquamente nella regione cervicale laterale. L’omoioideo è importante nella dissezione del collo, perché è il punto di riferimento chirurgico per le metastasi linfonodali di III e IV livello.

Nello studio è stato sezionato il triangolo anteriore e posteriore del collo su 35 cadaveri maschili e osservato bilateralmente per le variazioni nell’omoioideo. Le osservazioni si sono concentrate sulle variazioni nel numero, attacchi e posizione dell’omoioideo.


Tra i 35 cadaveri studiati, un doppio omoioideo era presente su un cadavere, un ventre inferiore originato dalla clavicola su tre cadaveri, un ventre superiore fuso con lo sternoioideo su due cadaveri, e l’omoioideo ha ricevuto slips aggiuntivi dallo sterno su un cadavere. Nei restanti cadaveri è stato osservato un attacco e una posizione standard dell’omoioideo.

Al termine dello studio, secondo gli autori, variazioni di questo muscolo sono importanti a causa della sua stretta relazione con i grandi vasi e il plesso brachiale. A causa dell’adesione diretta del tendine intermedio alla parete anteriore della vena giugulare interna e la sua connessione con essa attraverso una lamina sottile dello strato pre-tracheale della fascia cervicale, la contrazione del muscolo omoioideo ha un effetto diretto sul lume di questo vaso.

COMMENTO:

Sulla CCSVI serve dunque tanta ricerca e metaforicamente parlando sarebbe senz’altro opportuna una cacciata dei mercanti dal tempio.

Fonti:


http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2664130/

http://phl.sagepub.com/content/early/2013/05/16/0268355513489549.abstract



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