Sempre più ricercatori stanno esaminando la connessione tra la salute del cuore e la salute del cervello nella sclerosi multipla. Sette anni fa contattai lo specialista cardiovascolare ed endoteliale prof. John Cooke della Stanford University, per quanto riguarda la mia teoria sui marcatori sierici di disfunzione endoteliale che potrebbe essere rivolti ad una connessione tra il cuore e il cervello nella SM.
Il prof. Cooke fu molto gentile nel rispondermi, e mi disse che la ricerca che avevo indicato sembrava puntare ad una associazione, ma che gli specialisti della SM con cui aveva parlato nella sua Università asserivano la natura autoimmune della malattia, e la mancanza di connessioni tra la salute del cuore e quella del cervello nella SM. A quel tempo, pochi ricercatori consideravano la disfunzione endoteliale come una componente nella progressione patologica della SM. La disfunzione endoteliale era un noto contributore nelle malattie cardiache e nell'ictus, ma i ricercatori in realtà non la guardavano nelle malattie neurodegenerative.
In realtà, quando scrissi dell'endotelio, molti profani ed anche alcuni medici con cui avevo parlato non avevano mai incontrato questa parola, ma per fortuna, tutto ciò sta cambiando. L'endotelio è il più grande organo secernente del corpo umano. E' lo strato di cellule che riveste 60.000 chilometri di vasi sanguigni che nutrono il nostro corpo. Quando le cellule endoteliali sono danneggiate e muoiono, noi osserviamo i marcatori di tutto ciò nel sangue. La salute endoteliale è essenziale per la salute di organi e tessuti del corpo. Inclusi il cuore ed il cervello.
Oggi, sempre più ricercatori della SM stanno prendendo in considerazione questa connessione.
C'è un rischio di infarto miocardico superiore di circa il 30% del rischio nei pazienti con diagnosi di sclerosi multipla (SM), rispetto alle persone senza SM. L'aumento del rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari è correlato positivamente con i livelli dei marcatori sierici di una disfunzione endoteliale, e può dar luogo a una ipoperfusione cerebrale globale. Sembra che queste complicazioni precedano la progressiva perdita degli assoni, i cui meccanismi sono complessi e dovrebbero essere collegati a una perdita di recettori adrenergici β2 sugli astrociti delle lesioni demielinizzanti. Conseguenza di questa carenza, la cui causa non è ancora nota, è un calo nel metabolismo energetico degli assoni. Inoltre, la perdita di questi recettori è collegata ad una ridotta ridistribuzione di ioni di potassio dagli astrociti, eccitotossicità del glutammato e aumento della concentrazione di ioni di calcio negli assoni con conseguente attivazione di processi necrotici. Oltre agli aspetti immunologici dovremmo prendere in considerazione anche i parametri dello stato funzionale dell'endotelio quando viene considerata un'appropriata terapia mirata per il paziente. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25702293I marcatori sierici di disfunzione endoteliale, che possono essere regolarmente testati sono i livelli di proteina C reattiva (CrP), ipercoagulazione (tasso SED, ESR) e fibrinogeno o trombina (d dimero). Infatti, i ricercatori sanno già che tutti questi marcatori del sangue sono elevati nelle persone con SM. Quando a Jeff fu diagnosticata la SM nel 2007, i suoi valori nel siero di questi marcatori erano alle stelle. Che fu il motivo per cui iniziai questa linea di indagine, in primo luogo.
http://ccsviinms.blogspot.com/2014/03/blood-matters.htmlUn altro studio ha scoperto che le persone con SM che avevano anche uno o più fattori di rischio cardiovascolari (CV) (obesità, fumo, inattività, ipertensione) avevano un più alto carico lesionale e un'atrofia cerebrale più pronunciata.
I pazienti con sclerosi multipla mostravano un aumento della frequenza del fumo (51,7% vs 36,5%, p = 0,001) ed ipertensione (33,9% vs 24,7%, p = 0,035) rispetto agli HC. In totale, il 49,9% dei pazienti con SM e 36% degli HC mostravano ≥2 rischi cardiovascolari (p = 0.003), mentre la frequenza di ≥3 rischi CV era del 18,8% nel gruppo SM e 8,6% nel gruppo HC (p = 0,002). Nei pazienti con SM, ipertensione e malattie cardiache erano associate con una diminuzione della materia grigia (GM) e dei volumi corticali (p <0.05), mentre il sovrappeso/obesità era associato ad un aumento di T1-LV (p <0.39) ed il fumo con una diminuzione del volume dell'intero cervello (p = 0,049). Un aumento del volume del ventricolo laterale era associato con malattie cardiache (p = 0,029) nei CIS. I pazienti con sclerosi multipla con uno o più rischi CV mostravano un aumento del carico lesionale e un'atrofia cerebrale più avanzata. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25722366 Queste sono tutte cose che si possono fare già oggi con la nutrizione, l'esercizio fisico e lo stile di vita, che manterranno sana la salute del cervello.Che significa tutto questo? Vivendo una vita cardiovascolare sana ne beneficia non solo il cuore. Si può conservare il cervello della SM dall'atrofia e ritardarne la progressione.
http://ccsvi.org/index.php/helping-myself/endothelial-healthEcco il programma che ho creato per Jeff, sulla base dei collegamenti che ho visto tanti anni fa. Lui osserva ancora il programma, che lo aiuta ancora a mantenere i suoi valori del siero nella norma, senza progressione della SM.
Spero che questo possa incoraggiarvi a conoscere meglio la connessione tra il cuore e il cervello, e il vostro incredibile endotelio!
Joan Beal
Fonte: http://ccsviinms.blogspot.it/2015/03/the-heart-brain-connection-in-ms-new.html