E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Endovascular Therapy un piccolo studio intitolato “Modulazione autonomica transvascolare: una tecnica di angioplastica con palloncino modificata per il trattamento della disfunzione autonomica nei pazienti con sclerosi multipla“.
Alcuni ricercatori americani hanno descritto l’uso della modulazione autonomica transvascolare (TVAM) per migliorare la disfunzione del sistema cardiovascolare nervoso autonomo (ANS) nei pazienti con sclerosi multipla (SM), confrontando la sicurezza e l’efficacia di questa tecnica modificata con la tradizionale angioplastica con palloncino.
Ventuno pazienti con SM (11 uomini; età media 48,7 ± 13,0 anni) che presentavano sintomi di disfunzione cardiovascolare dell’ANS sono stati sottoposti a TVAM. Questi pazienti sono stati confrontati con pazienti SM, bilanciati per sesso ed età (10 uomini, 49,3 ± 11,1 anni) nelle stesse fasi della malattia che presentavano insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) e che sono stati sottoposti ad angioplastica venosa con palloncino. La TVAM ha impegnato l’abbinamento dell’angioplastica con palloncino delle vene giugulari interne con l’applicazione della compressione manuale esterna e la dilatazione delle vene renali ed azygos; a differenza dell’angioplastica tradizionale per la CCSVI, che tratta solo le vene anomale (stenosi o valvole statiche ≥ 50%), tutti i vasi individuati sono stati trattati con TVAM indipendentemente dalla presenza di un’anomalia. L’effetto della TVAM sulla funzione dell’ANS è stato indicato determinando la variabilità della frequenza cardiaca in base alla lunghezza dell’intervallo elettrocardiografico RR usando l’analisi vettoriale per ricavare la media circolare risultante (MCR), il rapporto espirazione/inspirazione (E/I), il rapporto di Valsalva, e il rapporto posturale 30:15 a 24 ore dopo l’intervento.
La compressione della vena renale sinistra era comune tra i pazienti TVAM e risultava in un lume compromesso ≥50% in 10 dei 21 pazienti. Anomalie della vena azygos (una valvola statica) sono state identificate in 5 pazienti. Complessivamente, 18 pazienti soddisfacevano i criteri diagnostici per la CCSVI con almeno una lesione >50%, ma solo 10 lesioni erano considerate trattabili dalla tradizionale angioplastica con palloncino. Dopo l’intervento, i valori degli intervalli RR, compresi il rapporto posturale 30:15 (p = 0,01), il MCR (p = 0,1), e il rapporto E/I (p = 0,1), erano più elevati per i pazienti TVAM rispetto al gruppo di controllo. Il profilo di sicurezza della procedura TVAM era simile a quella dell’angioplastica con palloncino tradizionale.
Al termine dello studio, secondo gli autori, la combinazione dell’angioplastica con palloncino delle vene anatomicamente normali accoppiata con la compressione esterna durante la dilatazione di queste vene può migliorare gli indicatori di disfunzione ANS. La sicurezza e l’efficacia della TVAM nei pazienti con SM osservati in questo studio pilota sono incoraggianti, aprendo la strada per il trattamento della disautonomia in stati patologici diversi dalla SM. Ulteriori studi dovrebbero indagare la TVAM in un gruppo con SM più ampio.
Fonte: http://jevt.org/doi/full/10.1583/13-4605MR.1