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Sclerosi Multipla: una revisione scientifica sulla CCSVI di Zamboni

Creato il 04 marzo 2014 da Yellowflate @yellowflate

0E’ stata pubblicata sul sito della rivista scientifica Journal of Vascular Diagnostics una revisione (review)  intitolata “Insufficienza venosa cronica cerebrospinale: prospettive attuali“.

Secondo il Dott. Marian Simka la revisione riassume la ricerca per dati dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI). La CCSVI è stata inizialmente definita come una sindrome clinica comprendente stenosi delle vene giugulari interne e/o azygos, caratterizzata da deflussi venosi collaterali e ridotto flusso sanguigno cerebrale, ed è stata trovata principalmente nei pazienti con sclerosi multipla. Tuttavia, le evidenze pubblicate sulla CCSVI sono molto discordanti. Gli studi con la venografia con catetere hanno fornito un quadro regolare, con la maggior parte dei pazienti con sclerosi multipla che presentano anomalie di deflusso dimostrabili nelle vene che drenano il sistema nervoso centrale. La prevalenza di queste lesioni era superiore al 50%, e ancora più elevata (circa il 90%) quando veniva utilizzata una definizione più ampia di anomalia o l’ecografia intravascolare. Inoltre, i risultati degli studi con la venografia con risonanza magnetica sono stati piuttosto consistenti, in quanto sono state trovate stenosi delle vene giugulari interne nel 25-70% dei pazienti con sclerosi multipla. Al contrario, gli studi con l’ecodoppler hanno trovato la CCSVI tra lo 0% e il 100% dei pazienti. La ricerca sta attualmente suggerendo che la CCSVI non sia una singola entità, ma piuttosto un gruppo di diverse anomalie venose anatomiche e funzionali. Per quanto riguarda il deflusso venoso dal cervello, un paziente può presentare sia un afflusso minore alle vene giugulari interne in seguito alla diminuzione della circolazione cerebrale o delle vene giugulari interne esternamente compresse o ipoplastiche o con valvole giugulari stenotiche. Considerando questi volti diversi della CCSVI, diventa più comprensibile il motivo per cui i risultati degli studi, in particolare quelli che utilizzano l’ecodoppler, siano stati così discordanti. Non solo i ricercatori utilizzano differenti modalità diagnostiche e protocolli distinti, ma non cercano la stessa patologia. Dal momento che queste anomalie erano diversamente prevalenti nei pazienti e nei controlli sani, i risultati sono entrati inevitabilmente in conflitto. Secondo l’autore, questa revisione suggerisce come le future ricerche, preferibilmente con un approccio multimodale, dovrebbero essere indirizzate nel chiarire i risultati contrastanti degli studi sulla CCSVI.

Fonte: https://www.dovepress.com/chronic-cerebrospinal-venous-insufficiency-current-perspectives-peer-reviewed-article-JVD


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