“La morte di uno scoiattolo di fronte alla porta di casa propria può essere più rilevante per i propri interessi di quella di centinaia di persone in Africa”. E’ con questa citazione di una frase di Mark Zuckerberg che apre il suo speech Eli Parisier.
L’immensa mole di informazioni e la relativa necessità di selezionare ed aggregare contenuti d’interesse, unitamente al tracciamento di abitudini ed interessi da parte dei motori di ricerca e di altri, si scontra con l’idea di pluralità e apertura della Rete determinando quella che Parisier definisce “The Filter Bubble“.
Nel video vengono mostrati casi reali di filtro dell’informazione da parte di Facebook e di Google che dimostrano come invece di ampliare il panorama informativo sul Web si rischi di restare intrappolati in una visione filtrata e circoscritta della realtà.
Tesi che ha dato orgine ad un libro di recentissima pubblicazione in cui casistiche ed esempi vengono approfonditi valutando l’impatto complessivo di quello che internet “ci nasconde”.
Ne emerge un quadro che invita a riflettere su quale sia effettivamente l’ecosistema dell’informazione che la Rete sta determinando e sui rischi di egemonia culturale che vi risiedono.