L’Associazione italiana calciatori (Aic) ha prodotto un video di 13 minuti contro la piaga, che nel calcio italiano si ripete a cicli, delle scommesse. Lo ha diffuso a tutte le società professionistiche, nel tentativo di arginare un fenomeno che sta minando – forse in mnaiera irreversibile – la credibilità del nostro pallone.
L’anteprima del video è stata diffusa dall’Ansa. Il protagonista è un giocatore ripreso di spalle, che con accento toscano racconta la sua storia di calciatore entrato nel marcio giro del calcioscommesse.
Sentite qui: “A due giornate dalla fine del campionato ricevo una telefonata da un calciatore che conoscevo perché ci avevo già giocato contro. Noi eravamo salvi e affrontavamo una squadra sotto di noi in classifica. Lui non faceva parte di questa squadra, ma mi disse che c’erano dei soldi da prendere se avessimo perso la partita. Io dissi subito di no”. Sembra una bella storia. E invece: “C’era da pareggiare – racconta – eravamo a metà campionato, la società non pagava gli stipendi da tre mesi, stavolta ho parlato con due e tre compagni, si veniva da due sconfitte, e si decise di accettare. Prendemmo i soldi e da lì è cominciato tutto, e non sapevo più come tirarmi fuori”.
Poi la convocazione in Procura, la consapevolezza di essere stato scoperto, la confessione. E la fine di una carriera. “Se tornassi indietro non lo rifarei, sono rovinato, mi vergogno perché ho tradito i miei compagni, i miei genitori e mio figlio”.