E’ nostro dovere civico, ricordare, senza nessun accenno di collegamento con il fenomeno di cui abbiamo per molte volte parlato, che il fenomeno della ludopatia ha un quadro allarmante e in costante crescita. Lo ha ben evidenziato l’isituto di Fisiologia Clinica del cnr di Pisa in questo studio. Spaventose le cifre per le quali, dal 2008 al 2011 (e negli ultimi anni il trend non è calato), ben 19 milioni di persone in Italia avrebbero scommesso almeno un euro su uno dei giochi presenti sul mercato, ivi comprese le scommesse sportive. Di questi 3 milioni sarebbero o a rischio o caduti nella ludopatia. Del campione totale indagato, sebbene la maggioranza siano considerati giocatori sociali e quindi non a rischio, l’11% (2 milioni) sono quelli che possono essere ritenuti a basso rischio, mentre quasi un milione sono coloro che possono essere considerati ludopatici. Si tratta di maschi, disoccupati e con un basso livello di istruzione, colpiti molto dalla crisi e caratterizzati dall’avere una sensazione di solitudine. Il gioco delle scommesse sportive è più collegato al sud.
Detto questo va anche notato il moltiplicarsi di applicazioni per smartphone che regalano la possibilità di avere pronostici calcistici e che rappresentano un mercato in costante crescita e che sta sviluppando un notevole giro di interessi economici. Serve, a parere della redazione di Calciolab, una regolamentazione che possa permettere a questo settore di formarsi in modo corretto e non invasivo nei confronti di chi vuole avere soltanto il piacere di una “schedina” da fare ogni tanto.