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Scommettere sugli Azzurri? E perchè no

Creato il 01 giugno 2012 da Vivalafifa @WlaFifa
Fra una settimana cominciano gli Europei di calcio. Un’edizione storica: saranno i primi ad essere giocati nell’est europeo.  Chiedere a monsieur Platini, che nel 2007 optò per la candidatura congiunta di Polonia e Ucraina, preferendola a quella rattoppata dell’Italia e quella dal vago sapore austro-ungarico di Croazia-Ungheria. La scelta della Uefa, abilmente incanalata dal simpaticissimo presidente Fifa Sepp Blatter, fu dettata da ragioni soprattutto di marketing. Il calcio è un prodotto capace di generare intrioiti e ogni tanto ha il dovere di esplorare lande che dal puinto di vista della tradizione pallonara sono ancora imberbi, come fu per i Mondiali negli Usa del 1994 o per queli di Corea-Giappone nel 2002.E così, mentre l’Italia si pente e si duole perchè ha degli stadi fatiscenti, le due debuttanti si fanno belle per l’8 giugno, quando Polonia-Grecia (ore 18) aprirà a Varsavia la competizione, che si chiuderà il 1° luglio a Kiev. La Polonia è quella che ha saputo approfittare meglio dell’assegnazione del torneo. Complice la sua assenza dall’Euro, i polacchi si sono dotati per tempo di stadi all’avanguardia e hanno aperto le porte a investitori stranieri nel campo di infrastrutture (come l’italiana Ansaldo) e telecomunicazioni. In Ucraina, le cose sono andate più a rilento. Il nuovo terminal dell’aeroporto di Kiev è stato inaugurato solo pochi giorni fa e se non ci fossero stati alcuni magnati locali con i loro stadi di proprietà, chissà dove si sarebbero giocate e partite. Forse a casa di Shevchenko, vai a sapere. E se mancassero i pregevoli seni delle Femen con le loro proteste senza veli, dell’Ucraina si parlerebbe solo male.E noi, come ci arriviamo a questi Europei, vinti solo nel 1968 grazie anche una monetina girata bene nel ventre dello stadio di Napoli? Accompagnati con il solito codazzo di polemiche, chiaro. Che non si dica che noi italiani non siamo bravi a complicarci la vita. Una volta le polemiche erano le staffette tra i giocatori più talentuosi. O se si voleva esagerare, due azzurri che si fanno fotografare in canottiera in un albergo spagnolo e vien fuori che magari sono amanti. Dall’anno di grazia 2006, quando vincemmo il Mondiale in faccia ai tedeschi che ci diedero dei mammoni (che luogo comune del cavolo, ma guarda te sti mangia-patate), gli scandali alla vigilia dice portino bene. Nel 2008 non ne avemmo e guarda come finì. Nel 2010 ci provò Lippi, non convovando Balotelli e Cassano: uno scandalo certo, ma non c’entrava la corruzione. E infatti uscimmo contro la Slovacchia.Da Criscito che viene mandato a casa ma forse non ha fatto nulla, a Bonucci che è indagato ma resta, fino a Monti che dice che vorrebbe chiudere il calcio per 2-3 anni e finendo in bellezza con Buffon e quegli assegni a un amico tabaccaio che temiamo non servissero per le sigarette. “Principio sì giolivo, ben conduce”, avrebbe sentenziato il Boiardo. E’ vero che gli italiani si esaltano nelle difficoltà (io sto scrivendo nonosatnte abbia dormito 3 ore stanotte), ma dire che gli scandali ci fanno bene è una tremenda inesattezza. L’Italia gli scandali non li supera: li ricicla. Si ripresentano sempre e anche se con nomi diversi, le modailtà e spesso i personaggi sono sempre gli stessi. Eppure, sul lato squisitamente tecnico, questa è una buona Nazionale. Delle grandi selezioni, solo la Germania sulla carta è la favorita principale. Tutte le altre sono un’incognita. Olanda e Spagna, pur molto forti, appaiono un gradino sotto a quelle di due anni fa, quando si fronteggiarono nella finale mondiale. L’Inghilterra è senza Lampard e ha cambiato ct un mese prima del torneo. La Francia, così come noi, è una mina vagante.Se in difesa, reparto tradizionalmente forte, non siamo chissà chi, possiamo contare su un centrocampo solido (De Rossi, Marchisio, Pirlo, Thiago Motta) e su un attacco che in quanto a classe non deve invidiare nulla a nessuno. Prandelli da allenatore non ha mai vinto nulla, ma sta ridando un’identità a una squadra sfibrata dal disastro del 2010. Il girone di qualificazione, che ci vede accoppiati a Spagna (contro cui esordiamo il 10), Croazia e Irlanda, è già un buon banco di prova. Se lo passiamo senza troppi affanni, possiamo arrivare dappertutto. Persino a Kiev.Alessandro OlivaTwitter @aleoliva_84

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