Scomparsa di Imane Laloua, la madre: “Perchè nessuno cerca mia figlia?”

Creato il 11 giugno 2015 da Nerocronaca

PISTOIA – Si chiama Imane Laloua ed una bellissima ragazza di origine marocchina che vive a Montecatini Terme (Pistoia) insieme alla madre, Zoubida Chakir. Il 27 Giugno del 2003, però, della giovane, che all’epoca aveva ventidue anni, si perde ogni traccia. Ad oggi la sua famiglia continua a cercarla, chiedendosi per quale ragione nè le Forze dell’Ordine, nè i media, si occupano del caso.

La madre, Zoubida Chakir, ha raccontato a Nero Cronaca: «Mia figlia si era sposata con un uomo di origine marocchina, che era entrato nel Paese in forma clandestina. Lui entrava ed usciva dal carcere per ragioni legate alla droga e mia figlia era cambiata molto stando insieme a lui». Non solo, Zoubida Chakir, aggiunge: «Quando lui non era in prigione, viveva a casa mia insieme a mia figlia. Uscivano la sera e rientravano tardi la notte, per cui mi chiedevo come potessero, la mattina seguente, svolgere una vita normale, lavorare…».

La donna continua il suo racconto: «Io non volevo più lui in casa mia, perchè non mi stava bene il fatto che avesse a che fare con la droga. Avevo detto a mia figlia che lui sarebbe dovuto andare via da casa e nel Maggio del 2003 lui si trovava nuovamente in carcere». Zoubida Chakir chiarisce: «Quando lei è scomparsa, lui si trovava in prigione ed all’inizio mi disse “Quando uscirò farò di tutto per ritrovarla”, ma così non è stato. Quando è uscito di galera se n’è andato in Spagna e sia lui che la sua famiglia hanno smesso di parlare con me. Lui, ora, vorrebbe il divorzio da Imane».

Zoubida Chakir  ha chiaramente bisogno di aiuto per poter ritrovare Imane: «Non sono molto pratica nell’uso di Internet, per cui è difficile per me divulgare la storia di mia figlia. Ho chiesto aiuto anche alla redazione di “Chi l’ha visto?”, ma hanno solamente passato un’immagine per pochi secondi. Le Forze dell’Ordine, nel 2003 raccolsero la denuncia, ma mi dissero che essendo lei maggiorenne, c’era poco da fare. Mi hanno anche detto che hanno divulgato le informazioni alle autorità internazionali, però non mi dicono nulla. Non stanno indagando sulla scomparsa di mia figlia».

«Non hanno fatto nulla neanche quando è giunta voce che mia figlia sia stata uccisa», ha sottolineato la madre di Imane Laloua, aggiungendo: «Vorrei avere risposte, dovrebbero cercarla qui in zona, in Italia, in Spagna e anche in Tunisia. Senza più le frontiere in Europa non posso sapere se ha raggiunto la Spagna». Zoubida Chakir spiega anche: «Quando è scomparsa, Imane doveva recarsi in Marocco, ma lì non è mai arrivata, me ne hanno dato conferma al Consolato. Aveva con sè una valigia da portare lì ai parenti del marito, con del denaro nascosto. A lei questa cosa non era piaciuta molto e neanche a me. Però, da quanto è emerso dalle verifiche del Consolato, sappiamo che in Marocco non è mai arrivata. Io, prima di morire, vorrei sapere cosa è successo alla mia Imane».

All’affermazione “Faremo il possibile affinchè il caso ottenga l’attenzione dei media e delle Forze dell’Ordine”,  Zoubida Chakir risponde: «Grazie, ma ormai non ci credo più». L’unico sostengo che ha trovato è stato quello di altri familiari di persone scomparse e conclude: «Il mio medico ha scoperto che esiste l’ “Associazione Cercando Fabrizio E…”, così mi sono fatta avanti ed ho conosciuto Caterina Migliazza, la madre di Fabrizio Catalano, scomparso da Assisi nel 2005. Parlare con lei mi ha aiutato molto ed ho trovato sostegno».

Fino a che punto, però, le associazioni ed i civili che si impegnano nel divulgare le informazioni sui casi di scomparsa, possono sostituirsi alle Forze dell’Ordine? Il caso di Imane Laloua necessita risposte, che solamente gli investigatori potranno dare, se decidessero di prendere in considerazione la segnalazione secondo cui la giovane sarebbe stata uccisa.

Links utili:
Gruppo Facebook dedicato ad Imane Laloua
-Associazione “Cercando Fabrizio E…”

Alessia Malachiti


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