E' un attimo. Come uno scintillio.
Ma il tempo si dilata e lascia che si percepisca quell'istante infinitesimo come fosse un giorno intero.
Prima davanti agli occhi c'è una luce strabordante bianca, lentamente diviene multicromata fino a sfumare in un nero plumbeo. Sopraggiunge in caldo. Improvviso, inaspettato, appiccicoso calore che sale dallo stomaco. Gli occhi si chiudono, la bocca è serrata in una smorfia. Le mani si contorcono in uno strettissimo pugno mentre provano ad afferrare un appoggio... invano. Così si ritraggono verso la pancia, come a proteggerla. Sudano.
Quindi un appiglio. Sedersi e trattenere il respiro quel tanto che basta a sopportare la sofferenza.
Oh, dolore atroce!
Quel maledetto comodino ha di nuovo beccato il mignolino del mio piede!