Il giornalista Mario Sconcerti: "Sarà una partita aperta" - Mario Sconcerti ha parlato del big match di Champions di stasera sul Corriere della Sera.
Ecco le sue parole: "Queste notti di Champions sono più importanti per il Napoli che per Juventus e Milan. Il Napoli gioca con il Marsiglia, avversario contro cui non può perdere punti. Juve e Milan giocano con le migliori del girone. Se fanno punti benissimo, ma non sono queste le partite per cui possono andar fuori. Contro Real e Barcellona hanno già perso e perderanno in tanti nel girone. Certo spaventa il piccolo vuoto che resta, e forse si allargherà, tra Juve e Galatasaray. Pesa soprattutto il pareggio di Copenaghen. Per questo diventa fondamentale vedere cosa i danesi sapranno fare contro Mancini. La buona notizia sono i pochi gol segnati dal Galatasaray a Istanbul contro il Copenaghen, risultato 3-1. All’ultima giornata la Juve può segnarne molti di più. Questo è il cuore della qualificazione, molto più di stasera. Resta la grande partita, il prestigio, il bisogno di capire cosa è davvero la Juventus contro le più forti squadre europee. All’andata ognuno ha fatto la sua figura, ma il Real ha segnato le due volte in cui aveva bisogno di farlo. Non è mai un pronostico serio quando ci sono in campo giocatori come Bale e Cristiano Ronaldo. Date uno dei due alla Juve e sarebbe un’altra squadra, qualunque modulo adottasse. Non comanda la logica della squadra, comanda la differenza dei singoli. Guardiola ha costruito la sua scuola sull’organizzazione proprio perché storicamente il Real batteva il Barcellona con gli individui. Finché il Barcellona l’ha inseguito sul quel terreno (Maradona, Cruyff, Ronaldo, Schuster, Figo eccetera) ha più perso che vinto contro il Real. C’è voluta una fase di gioco collettivo storica, più naturalmente Messi, altro individuo, per rovesciare la statistica. Forse il senso di Ancelotti per la realtà frena un po’ il Real. È come se fosse costretto a mettere in campo una squadra non esattamente sua, troppo talento dovunque, meno corsa, meno pratica. È in questa sofferenza che la Juve può entrare e fare danni. La partita è aperta. Il Real ha più artisti, la Juve è più squadra. Può essere l’ultima di Allegri la partita con il Barcellona. Non dipende tanto dal risultato, è che al Milan viene chiesto di giocare alla pari con gli avversari, cosa che non può fare. Dipenderà se e quanto sarà schiacciato, dalla cifra complessiva del gioco. L’ambiente, e nemmeno la squadra, reggerebbe un’umiliazione in più. Ai risultati seguiranno altre parole, nessuno sarà più in grado di controllare gli avvenimenti. Andranno rumorosamente verso il fondo valle. È cominciata una fase molto emotiva, la figlia di un re che cerca lo spazio degli altri figli. Ma ho dei dubbi sul fatto che Berlusconi molli Galliani. Per questo la confusione è destinata a durare".