Ho guardato dall’alto
e visto e compreso
il “Bello” del creato.
Dio come luce.
Ho seguito allora il corso
del fiume fino al mare
e viaggiato con esso
tra anse e rapide
e assecondato quell’ acque
tranquille e poi agitate.
Per cogliere il senso
dell’essere al mondo.
Il “mio” essere al mondo.
Uscire dai confini.
E, subito,
l’ho fatto preghiera.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)