Il treno è pressoché vuoto e per questo spero di poter approfittare dell’offerta speciale con cui sia Trenitalia, sia le frecce di Montezemolo si fanno una spietata concorrenza, ma non c’è nulla da fare, per l’ennesima volta, è già esaurita. E di fronte a quel po’di esasperazione e frustrazione che inevitabilmente fa capolino, il bigliettaio mi guarda come se fossi un mentecatto, con un’ espressione come se volesse dire: ” ma ancora chiedi? ancora non hai capito ?”. Poi evidentemente impietosito dalla mia inesperienza delle cose ferroviarie mi spiega: “Quando arrivano i blocchetti con i biglietti delle offerte speciali, c’è già scritto esaurito”.
Faccio un po’ finta di essere sorpreso: ”Ma anche Italo ha più o meno le stesse proposte, Trenitalia non rischia di perdere clienti con questi giochini? ” . L’espressione non cambia, è sempre la stessa un po’ ironica: “Sappiamo che anche lì sono sempre esaurite”. Bene ecco cosa mancava alla giornata, la scoperta della concorrenza all’italiana, questa volta sotto forma di attraenti sconti civetta che in realtà non esistono o che comunque solo uno su mille riesce per qualche misterioso intreccio ad aggiudicarsi il premio: come in una bisca qualche cliente deve pur vincere qualche volta per poter spennare meglio gli astanti.
Adesso quasi mi immagino le lettere degli uffici stampa: non risponde a verità, il 20% dei passeggeri viaggia con lo sconto… tutti dati incontrollabili visto che sono fabbricati in casa e solo analizzando i bilanci sarebbe possibile risalire alla verità. Ma non c’è da stupirsi, i viaggi a pochi euro sui treni hanno la stessa funzione delle luci in fondo al tunnel che ogni settimana da un anno a questa parte vengono evocate. Ma purtroppo in questo caso non ci sono bigliettai pietosi che svelano arcani e di certo i pubblici pensatori ed elaboratori di verità quotidiane o domenicali non ci avvisano, non scrivono “Ma ancora ci credete, ancora non avete capito?”. Già la luce in fondo al tunnel, anche quella arriva già esaurita.