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Scontri e indignazione

Creato il 16 ottobre 2011 da Spaziokultura
Quello che è successo ieri a Roma ha dell'incredibile! Mentre milioni di indignati in tutto il mondo manifestavano pacificamente la loro indignazione, in Italia accadeva di tutto e di più. Sicuramente tutti stiamo condividendo le proteste degli indignati, che da tempo ormai presidiano Montecitorio, riconoscendo loro il coraggio di alzare la voce contro un sistema politico-finanziario che ci sta portando al collasso. Stiamo apprezzando che questi indignati siano soprattutto giovani che non vogliono pagare per i malefatti degli altri e che vogliono guardare al futuro con ritrovato entusiasmo. Ma che questi indignati scatenino guerriglie come quella di ieri ci indigna ancor di più. Una lotta non è tale perchè si deve ricorrere per forza allo scontro violento, ma deve essere funzionale e coinvolgente rispetto ai temi che si promuovono. La violenza in queste circostanze serve solamente a mettere in cattiva luce dei movimenti e delle proteste che invece si ritengono sacrosante. Il pericolo è quindi quello di ridimensionare un'indignazione che ha dei giusti fondamenti. C'è anche da dire però che chi ha provocato gli scontri non può essere assimilato agli indignati veri e propri: è gente che partecipa per strumentalizzare e troppo spesso anche per estremizzare. I Black block sono ormai dappertutto e non disdegnano alcuna manifestazione pur di creare scompiglio. Eppure hanno la faccia di bravi ragazzi, hanno la passione delle migliori lotte, ed invece sono dei violenti che nulla hanno a che fare con l'indignazione di chi vuole recuperare il tempo perduto. Mettere a soqquadro una città a cosa mai servirà se non a generare odio e reazioni? attenzione però a non perdere di vista le cose importanti. Ieri prima che scoppiassero i disordini c'erano tanti giovani che da troppo tempo tutti trascurano e che invece esistono e sono stanchi di quello che sta accadendo nel nostro paese. Non dimentichiamoci di loro pur condannando ogni tipo di violenza. C'è per fortuna gente che non si rassegna agli inciuci e ai falsi moralismi, ma che non vuole farsi più raggirare.

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