
Scontri tra le forze internazionali e una fazione della coalizione Seleka fedele al’ex presidente Michel Djotodia si sono scontrati nel fine settimana nei pressi di Sibut, località a 180 chilometri dalla capitale Bangui.
Incerto il bilancio delle vittime, ma radio Ndeke Luka parla di “pesanti perdite” inflitte ai ribelli, appartenenti al Fronte popolare per la rinascita del Centrafrica (Fprc). Intensi sabato, i combattimenti sono terminati la domenica. “La città di Sibut - ha spiegato alla radio il prefetto locale, Lazare Morales Ngaya - è calma e la popolazione è indaffarata nelle sue occupazioni”.
Dando notizia degli scontri, inoltre, il portavoce del governo transitorio, Dominique Saïd Panguindji ha parlato di “messaggio chiaro ai gruppi armati: l’equilibrio di forze ora non è a loro favore, ed è loro interesse tornare al tavolo del negoziato per privilegiare soluzioni politiche e pacifiche”.
Il Centrafrica, ufficialmente, è ancora nel pieno della transizione dopo lo scoppio del conflitto interno quasi tre anni fa. Secondo la comunità internazionale, elezioni dovrebbero tenersi al più tardi entro fine anno, ma le difficoltà si moltiplicano: nel fine settimana ha presentato le sue dimissioni lo stesso presidente dell’Autorità nazionale per le elezioni, Dieudonné Kombo-Yaya, parlando di “pressioni” governative e internazionali per organizzare al più presto il voto.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
