Scontri in Thailandia: tv occupata, disordini e premier in un luogo segreto

Creato il 01 dicembre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Thailandia sempre più nel caos per l’escalation della rivolta contro il governo che da sabato sera ha causato cinque morti e più di 50 feriti.

La protesta thailandese (straitstimes.com)

La rivolta iniziata il 31 ottobre è promossa da gruppi nazionalisti e monarchici, appoggiati dalla classe medio-alta di Bangkok, e da attivisti del sud, feudo del Partito democratico che è la prima forza d’opposizione. Nel mirino c’è il governo di Yingluck, uscito dalle elezioni vinte dal partito Puea Thai del luglio 2011 e appoggiato dalle classi medio-basse soprattutto nel nord-est rurale, ma che per i suoi detrattori continua ad essere guidato dal fratello Thaksin, il magnate ed ex premier deposto dai militari nel 2006, auto esiliatosi all’estero poco prima di una condanna per corruzione.

I manifestanti con le “camice gialle”, negli ultimi giorni, hanno sferrato una nuova offensiva per il “golpe del popolo”, assaltando uffici governativi. Il loro obiettivo è quello di riuscire a bloccare le sedi del governo, e dei ministeri dell’Interno, degli Esteri, del Commercio, dell’Istruzione, del Lavoro e delle Finanze per paralizzare entro domani l’attività istituzionale del paese. Dal canto loro, invece, il movimento filo-governativo, quello delle “camice rosse”, ieri si era dato appuntamento in uno stadio nella parte est di Bangkok, ma in seguito ha deciso di sciogliere la manifestazione, per chiedere alla folla, di circa 60mila persone raccolta nella struttura, di dimostrare il proprio sostegno all’esecutivo lasciando lo stadio.

La sede della tv pubblica, Thai Pbs, è stata occupata da 250 manifestanti anti-governativi che hanno imposto all’emittente di condividere il segnale per le trasmissioni con Blue Sky, tv controllata dal Partito democratico all’opposizione. La premier Yingluck Shinawatra è stata trasferita dalla polizia in un luogo segreto dopo che i rivoltosi hanno assaltato il circolo sportivo in cui era giunta per rilasciare alcune interviste. Si sono registrati cinque morti, nel corso di una battaglia con coltelli e pistole tra sostenitori e oppositori del governo nell’area di Ramkhamhaeng e in altri scontri scoppiati successivamente in un’università. Ieri mattina almeno 30.000 manifestanti si sono radunati in otto zone diverse della Thailandia dopo che i leader della rivolta avevano invitato ad attaccare 10 uffici governativi, le sedi di sei emittenti tv, il quartier generale della polizia e gli uffici del primo ministro. In almeno tre casi, la polizia ha usato i gas lacrimogeni contro la folla che lanciava pietre, bottiglie di plastica e altri oggetti.

Il vicepremier Pracha Promnok ha annunciato l’entrata in vigore del coprifuoco per Bangkok e per le zone circostanti di sette ore a partire dalle 22 di ieri sera alle 5 di lunedì mattina. Infatti, sono circa 21mila gli agenti di polizia ed un migliaio i militari dispiegati dalle autorità thailandesi per proteggere le sedi istituzionali dall’assalto dei manifestanti antigovernativi. Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni e idranti per disperdere la folla che assediava l’ufficio della polizia metropolitana nella parte ovest della capitale.

Il leader della protesta antigovernativa thailandese, Suthep Thaugsuban, ha proclamato a partire da lunedì una serie di giornate di “festa” per i dipendenti pubblici. “Proclamo che domani sia l’inizio di una festa nazionale per tutti i dipendenti pubblici che si protrarra’ fino al ritorno alla normalita’”, ha dichiarato in diretta su diverse emittenti pubbliche. Suthep, a capo delle proteste antigovernative a Bangkok dal 1 novembre, ha giurato di voler portare avanti le manifestazioni fino al completo rovesciamento del regime di Thaksin, l’ex premier condannato per corruzione e riparato all’estero che secondo l’opposizione dirige di fatto il governo guidato dalla sorella.


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